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BARI – Lo scorso 27 dicembre i finanzieri del Comando provinciale di Bari hanno arrestato un 22enne molfettese, già noto alle forze di polizia, perché responsabile di ricettazione, detenzione illegale di artifizi pirotecnici artigianali e “omessa denuncia all’Autorità di P.S. di fuochi per i quali è necessaria la comunicazione entro le 72 ore dall’acquisto”.

Stando alle ricostruzioni operate dai finanzieri della Compagnia di Molfetta, spiega una nota delle fiamme gialle, l’arrestato effettuava la vendita al dettaglio di ingenti quantitativi di esplosivo mediante social network, in particolare ricorrendo a canali Instagram e TikTok, per poi consegnare la merce di persona nei pressi di un deposito sito nel centro di Molfetta di proprietà dei genitori.

All’interno del magazzino, le fiamme gialle hanno rinvenuto 216 petardi artigianali del peso di 40 grammi ciascuno, altri 21 manufatti artigianali del peso di 32 grammi nonché due batterie di fuochi da 500 grammi l’una, per le quali era obbligatoria la denuncia all’Autorità di P.S..

A seguito dell’intervento degli artificieri antisabotaggio della Questura di Bari, rimarca la nota, “è stata accertata la ‘micidialità’ del materiale esplodente, qualificato come ‘ordigni esplosivi ovvero bombe’, anche in considerazione dell’ubicazione del deposito e delle modalità di stoccaggio.

Il magazzino dove è stata rinvenuta la merce, situato nel pieno centro di Molfetta al pianterreno di una palazzina abitata e con affaccio diretto su strada, risultava infatti privo di aerazione, dotato di impianto elettrico funzionante con diversi dispositivi elettrici collegati alla rete e all’interno risultavano stoccate diverse batterie per automobile”.

In base agli elementi raccolti il pm ha disposto per il giovane gli arresti domiciliari nonché “il sequestro probatorio del materiale esplodente e dello smartphone in uso alla parte, quale mezzo utilizzato per effettuare le vendite del materiale”.

Inoltre, dalle indagini condotte dalla guardia di finanza è emerso che il 22enne era già stato tratto in arresto nel mese di gennaio scorso per essersi reso responsabile, “unitamente ad altri giovani, dei tumulti scoppiati la notte di capodanno 2024 in piazza Vittorio Emanuele a Molfetta, definiti dalla cronaca come una vera e propria guerriglia urbana, in cui furono distrutti e ribaltati molteplici veicoli”.