di SARA CALABRIA

NEW YORK – I “Guardian Angels” tornano a sorvegliare le metropolitane della Grande mela: è quanto riporta il New York Post, precisando che l’ultima volta che i celebri berretti rossi hanno pattugliato i convogli della metro di New York risale al 2020, durante il Covid-19, dopo alcuni attacchi mirati a passeggeri asiatici.

Ma dopo l’assassinio della settimana scorsa, quando una donna è stata data alle fiamme mentre dormiva, verso le sette e mezza di mattina, su un treno della linea F della metro di Brooklyn i “Guardian Angels”, storica organizzazione non profit composta da volontari e fondata nel 1979 da Curtis Sliwa, hanno annunciato il loro ritorno.

Con una conferenza stampa presso la stazione metro di Coney Island-Stillwell Avenue (la stessa stazione dove è avvenuto l’omicidio), Sliwa ha dichiarato che il gruppo ha l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza nella metro e fungere da deterrente visibile contro il crimine.

Secondo i dati ufficiali della Metropolitan Transportation Authority (Mta), sono 3,6 milioni le persone che utilizzano ogni giorno la metropolitana di New York e, sebbene le statistiche della città riportino un calo complessivo della criminalità nel 2024, recentemente le stazioni della metro hanno fatto da sfondo a un preoccupante aumento degli episodi di violenza. L’ultimo grave episodio risale al 31 dicembre scorso quando, a Manhattan, un uomo è stato spinto sui binari proprio mentre arrivava un treno. Miracolosamente, è stato estratto vivo dalle rotaie ed è tuttora in ospedale.

I video delle telecamere di sorveglianza testimoniano la scena. Il sospetto, già conosciuto dalle forze dell’ordine, è stato arrestato, ma molti newyorchesi sono guardinghi e, in rete, girano consigli su come prendere la metropolitana “in sicurezza”: non farsi mai distrarre dal telefono e, una volta sulle banchine, mettersi sempre davanti ad un muro o a un pilone.

Durante la conferenza stampa, Sliwa ha affermato che centinaia di newyorchesi, negli ultimi giorni, gli hanno chiesto di ricominciare a pattugliare le linee metropolitane con i suoi “Angeli custodi”, proprio come negli anni ’70 e ’80, quando il gruppo si era distinto per l’impegno civico e l’uso di tecniche non violente, diventando ben presto un simbolo di resistenza contro il crimine urbano.

Riconoscibili per i loro baschi calati da un lato e gli sgargianti giubbotti rossi, i “Guardian Angels”, oltre al monitoraggio dei vagoni, si impegneranno anche a supportare senzatetto e persone in difficoltà o con problemi psicologici, fornendo assistenza e segnalando problematiche agli addetti alle forze dell’ordine.
Con 150 membri attivi e l’obiettivo di rafforzare i ranghi, i membri del gruppo intendono contrastare l’indifferenza e incoraggiare i cittadini a non essere spettatori passivi. “If you see something, say something”, se vedi qualcosa nella metro, contatta gli addetti della Mta o la polizia, recitano infatti i cartelli affissi nella metro di New York. E questo è anche l’appello ricorrente degli altoparlanti in tutte le stazioni della città.

Non mancano però le critiche: il New York Post scrive che un rappresentante del sindaco di New York Eric Adams ha definito l’iniziativa “una trovata senza senso”, sottolineando gli sforzi concreti dell’amministrazione, che ha aumentato la presenza della polizia nella metropolitana.