Il presidente venezuelano Nicolás Maduro, insediatosi venerdì per un terzo mandato consecutivo, ha annunciato che il suo Paese si sta preparando, insieme ai governi di Cuba e Nicaragua (gli unici a mandare i rispettivi capi di Stato alla sua cerimonia di giuramento), a "prendere le armi", se necessario, per difendere quello che ha definito "il diritto alla pace".
Durante la chiusura del 'Festival internazionale antifascista mondiale', convocato e organizzato a Caracas dal chiavismo al potere, l'erede di Hugo Chavez ha collegato la sua affermazione alla creazione di una "grande alleanza mondiale" simile a quella che, a suo dire, lottò contro il fascismo durante la Seconda guerra mondiale.
Maduro ha sottolineato che qualsiasi conflitto dipenderà da azioni esterne.
"Se sarà con le buone, andremo avanti con le buone.

Ma se dovesse essere con le cattive, noi li sconfiggeremo con le cattive, affinché rispettino il nostro popolo", ha aggiunto.

"Se si dovesse creare una simile situazione", il Venezuela sarebbe disposto ad "affrontarla con le armi in mano" come parte di una "legittima lotta armata", ha poi concluso.