foto archivio (IDF Telegram)

Israele ha informato i mediatori che Hamas ha violato l'accordo e che ciò non è accettabile, ma non farà saltare il piano.

Le famiglie degli ostaggi che saranno liberati domani sono state informate dagli ufficiali dell'Idf. Lo riferisce Ynet.

Un funzionario israeliano ha dichiarato che Israele si sta preparando ad accogliere le quattro donne rapite secondo la lista pubblicata da Hamas, anche se ciò costituisce una violazione da parte dell'organizzazione terroristica.

Precedentemente. l'ufficio del primo ministro Netanyahu aveva riferito che "è stata ricevuta dai mediatori una lista di ostaggi che saranno liberati, ma che la risposta ufficiale di Israele verrà fornita in seguito". Questo perché l'elenco dei nomi degli ostaggi che Hamas dovrebbe rilasciare domani viola l'accordo di cessate il fuoco.

In base all'intesa, infatti, devono essere rilasciate per prime le donne civili, poi le soldatesse. Mentre Hamas ha fornito i nomi di 4 delle 5 soldatesse ancora a Gaza. Quindi se saranno confermati vuol dire che le civili Arbel Yehud, prigioniera di una fazione della Jihad islamica e Shiri Bibas, madre dei due bambini ancora a Gaza, non saranno liberate domani.

Hamas ha reso noto i nomi dopo che il suo Ufficio di coordinamento sui prigionieri di Hamas aveva dichiarato che "fazioni della resistenza palestinese" consegneranno oggi l'elenco, e in cambio Israele fornirà la lista dei detenuti palestinesi che saranno liberati. Indirettamente, Hamas ha così confermato di non essere l'unica organizzazione terroristica nella Striscia di Gaza a fornire i nomi dei rapiti che dovrebbero essere rilasciati.

La Bbc, da parte sua, ha diffuso il nome delle quattro soldatesse: Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, tutte ventenni. Secondo l'emittente britannica, saranno liberate in cambio di 180 prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Le quattro sono state rapite il 7 ottobre 2023 dall'avamposto militare di Nahal Oz, al confine con Gaza.

Fu proprio il loro gruppo di analiste, disarmate, a informare gli alti livelli dell'Idf che nella Striscia c'erano molti movimenti sospetti che facevano capire che Hamas stava preparando un'azione. Il loro rapporto non venne preso sul serio dai vertici militari. In tutto le osservatrici portate via dalla base furono cinque, quindi Agam Berger resta ancora a Gaza.

In questo contesto, sono in corso consultazioni in Israele sulla lista presentata da Hamas. Lo riferiscono i media. Se, come ha reso noto l'organizzazione terroristica, si tratta di quattro soldatesse, con l'esclusione di due donne civili dal gruppo di 4 che devono essere rilasciate sabato, si dovrà cambiare la lista dei detenuti palestinesi che saranno scarcerati nello scambio.

Per ciascuna donna soldato l'intesa prevede che Israele liberi 50 detenuti palestinesi, 30 i cosiddetti "terroristi con le mani sporche di sangue": condannati all'ergastolo per attentati che hanno provocato la morte di civili israeliani.

Dopo che il primo ministro del Qatar ha inoltrato la lista al capo del Mossad David Barnea, ora Israele deve decidere se accetterà la lista. Nel mentre sta tenendo colloqui anche con i mediatori, ed è possibile che tra le opzioni che Gerusalemme sta prendendo in considerazione ci sia il rinvio del ritiro dal Corridoio Netzerim, che taglia Gaza in due da nord fino al mare, e rinvii il ritorno degli sfollati palestinesi nel nord della Striscia.

E nel frattempo le famiglie degli ostaggi di Hamas stanno bloccando la principale autostrada Ayalon a Tel Aviv, chiedendo a Netanyahu di non soccombere alle pressioni del ministro Betzalel Smotrich e del parlamentare Itamar Ben-Gvir, che chiedono che la guerra venga ripresa.

Le famiglie chiedono a Netanyahu di "impegnarsi affinché Israele porti a termine l'accordo per la liberazione di tutti". I parenti degli ostaggi hanno aggiunto: "Tornare in guerra condannerà a morte coloro che sono rimasti indietro. Stiamo intensificando la nostra lotta e non lasceremo che estremisti che sono fuori dal contatto con la gente e stanno lavorando contro gli interessi israeliani seppelliscano gli ostaggi nei tunnel".

Media Israele, comandante Hamas a Jenin si è arreso all'Idf

Fonti palestinesi riferiscono che Qays al-Saadi, il comandante a Jenin delle Brigate Az ad-Din al-Qassam, l'ala militare di Hamas, si è consegnato all'Idf nella parte orientale della città.

Lo riferisce Ynet.