Come deliberato dal Comitato Direttivo dell'Anm in segno di protesta contro la riforma della separazione delle carriere, i magistrati presenti all'inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto di Corte d'Appello di Napoli stanno abbandonando il Salone dei Busti di Castel Capuano dopo che ha preso la parola il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
I magistrati indossano la toga e una coccarda tricolore, tra le mani un pieghevole con i principi fondamentali della Costituzione.
"Il dissenso è il sale della democrazia e ringrazio i magistrati per aver espresso il loro dissenso in maniera composta. Ma pensare che un ex magistrato come me, che ha servito lo Stato per oltre 30 anni, possa avere l'obiettivo di umiliare la magistratura è ingiusto". Così il Guardasigilli Carlo Nordio nel corso dell'intervento svolto a Napoli in apertura dell'anno giudiziario commenta la protesta messa in scena dai magistrati che hanno abbandonato il Salone dei Busti di Castel Capuano appena il ministro ha preso la parola.
La Costituzione tra le mani e levata al cielo: così i magistrati presenti all'inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto di Corte d'Appello di Napoli in apertura della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte di Appello di Napoli. I magistrati hanno esposto la Costituzione mentre risuonavano le note dell'inno di Mameli. La protesta dell'Anm avviene alla presenza del Guardasigilli Carlo Nordio ed è contro la riforma della separazione delle carriere approvata in prima lettura dalla Camera nei giorni scorsi.
Corte di Appello di Roma: "Con le riforme non c'è cambio di passo"
"E' arduo sostenere che le nuove riforme siano in grado di realizzare, almeno a Roma, in tempi brevi un significativo cambio di passo nei tempi della giustizia civile e penale". Lo afferma il presidente della Corte d'Appello di Roma, Giuseppe Meliadò, nella relazione alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno Giudiziario.
"Quel che è, invece, certo è che, nell'anno decorso, vi è stato in ogni ufficio del distretto - aggiunge - un grande sforzo per ridurre l'arretrato e migliorare i tempi dei processi civili e penali e che questi risultati sono tanto più importanti in quanto realizzati quasi che tutti gli uffici del distretto operassero ad organico pieno" E ancora: "laddove, invece, tutti gli uffici, ad iniziare da quelli più grandi, sono stati costretti ad operare in quest'ultimo anno con vuoti di organico, sia del personale di magistratura che di quello amministrativo, sempre più importanti e ormai insostenibili".
Un gruppo di magistrati ha lasciato, in segno di protesta, l'aula Europa, nella Corte d'Appello di Roma, quando ha preso la parola il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, alla cerimonia per l'inaugurazione dell'Anno Giudiziario. Le toghe stringono in mano una copia della Costituzione.
"Vogliamo fare una riforma per i cittadini e non contro i magistrati". Lo afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, nel corso del suo intervento alla cerimonia per l'inaugurazione dell'Anno Giudiziario a Roma. "Non abbiamo nessuna intenzione di fare una riforma contro i magistrati ma per i cittadini. Immaginavamo di fare la riforma con il contributo critico dei magistrati", ha aggiunto.
L'ex pm di Mani Pulite Colombo al sit-in di Milano
"Quello che sta succedendo è molto dannoso per i cittadini e per l'organizzazione dello Stato. Credo sia necessario richiamare l'attenzione perché secondo me è molto grave". Sono le parole dell'ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo, presente sabato mattina al sit-in delle toghe milanesi per protestare contro la riforma costituzionale della giustizia che prevede la separazione delle carriere.
Tanti giudici e pm milanesi e alcuni procuratori della sede del distretto della corte d'appello si sono schierati compatti davanti sulla scalinata davanti all'ingresso principale di Palazzo di giustizia con addosso la toga, una coccarda tricolore e una copia della Costituzione e hanno srotolato due striscioni che riportano frasi di Pietro Calamandrei.
Tanti giudici e pm milanesi e alcuni procuratori della sede del distretto della corte d'appello si sono schierati compatti stamani sulla scalinata davanti all'ingresso principale di Palazzo di giustizia di Milano con addosso la toga per protestare contro la riforma costituzionale della giustizia. Più tardi, durante la cerimonia di inaugurazione dell'Anno giudiziario, come indicato dalla Anm nazionale nei giorni scorsi, i magistrati si alzeranno e lasceranno l'Aula magna quando prenderà la parola il rappresentante del Governo.
"Purché tutto sia nell'alveo della Costituzione, nessuno può arrogarsi il diritto di cancellare quelle che sono le decisioni che prende il Parlamento, ma deve prenderle avendo capacità di ascolto e di confronto". Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, a margine della cerimonia per l'inaugurazione dell'Anno giudiziario a Milano, rispondendo alle domande dei cronisti sui temi della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere e sulle proteste dei magistrati.
A Palermo magistrati con in mano Costituzione
I magistrati di Palermo sono entrati nell'aula magna della Corte d'appello per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, tenendo in mano la Costituzione. Un centinaio ha trovato posto in tre file dell'aula, rimanendo in piedi ad ascoltare il presidente della Corte d'appello Matteo Frasca e gli altri relatori.