l Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della commemorazione dell'80° anniversario della liberazione del Campo di Auschwitz-Birkenau (quirinale.it)

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato ad Auschwitz dove parteciperà alla cerimonia per gli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento tedesco. Alla cerimonia sono attesi decine di leader politici e teste coronate provenienti da ogni parte del mondo.

 

Carlo a Cracovia: 'Passato da ricordare e usare per il futuro'

"Ricordare i mali del passato resta un compito fondamentale e, così facendo, plasmiamo il nostro presente e diamo forma al nostro futuro": è importante non solo ricordare il passato, "ma usarlo per ispirarci a costruire un mondo" migliore per le generazioni future. "Questo resta il compito sacro di tutti noi". Lo ha sottolineato re Carlo, primo monarca britannico a recarsi a Auschwitz, nel suo intervento al Centro della comunità ebraica di Cracovia, prima di recarsi per le commemorazioni per gli 80 anni della liberazione del lager.

"C'è ancora molto lavoro da fare", ha aggiunto sottolineando - riporta Sky News - che "essere in Polonia nel Giorno della Memoria è un momento al tempo stesso triste e sacro: è un momento in cui ricordiamo le profondità in cui può sprofondare l'umanità quando si permette al male di prosperare, ignorato per troppo tempo dal mondo". Carlo ha poi ricordato la sopravvissuta Lily Ebert, morta nell'ottobre dell'anno scorso, affermando che lei e gli altri sopravvissuti ci hanno "insegnato ad apprezzare la nostra libertà di sfidare i pregiudizi e di non restare mai spettatori passivi di fronte alla violenza e all'odio".

Segre: 'Il ricordo della Shoah è sempre'

"Il ricordo della Shoah è sempre". Sono le uniche parole pronunciate dalla senatrice Liliana Segre, arrivando alla cerimonia nel quartiere ebraico di Roma dove è stata deposta una corona per commemorare la Giornata della Memoria, accolta dalla presidente dell'Ucei, Noemi Di Segni, e dal rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni.

Segre: 'Gli ebrei interessano solo con un antisemitismo manifesto'

"Degli ebrei non interessava niente a nessuno, oggi interessa più di qualche anno fa, con un antisemitismo manifesto, in questo modo ci si interessa degli ebrei": lo dice la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio, in un'intervista per il Giorno della Memoria a Marco Vigevani, presidente del comitato eventi del Memoriale della Shoah.

Noemi Di Segni: 'Oggi un giorno per l'Italia, non per una carezza agli ebrei'

"Per noi il Giorno della Memoria non è una giornata per dare una carezza agli ebrei, è una giornata per l'Italia e gli italiani, per le istituzioni, per un percorso di responsabilità. L'Antisemitismo non è un problema degli ebrei, ma della società", ha detto la presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, in conferenza stampa nella sala polifunzionale di Palazzo Chigi. "Grazie alla premier Meloni e al Governo per la coerenza di questi mesi - ha aggiunto -. L'abbiamo riscontrata nell'agire e nelle attenzioni prestate e non perché sia un Governo che ha un interesse specifico nel tutelare gli ebrei, ma perché gli ebrei sono cittadini italiani. Fanno parte della cultura italiana". Di Segni ha poi anche spiegato: "La scelta con il Governo è quello di abbinare approfondimenti sulla strategia per contrastare l'antisemitismo. Cercare di capire se quanto vissuto sta succedendo ancora e ci sono segnali che ci dicono questo, anche con forme velate come i messaggi di odio".

Meloni: 'Shoah tragedia ad opera nazisti con fascisti complici'

"Ottant'anni fa l'orrore della Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza - è uno dei passaggi del messaggio della premier Giorgia Meloni -. Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l'abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico. Uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica. Un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia. Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l'infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni".