di ALESSANDRA FABBRETTI

ROMA – È libera la soldatessa israeliana Agam Berger, 20 anni, rilasciata dai combattenti palestinesi di Hamas stamani e già in Israele, come riferisce la stampa locale. Si tratta del primo ostaggio nell’ambito della terza tranche di rilasci, iniziati lo scorso 19 gennaio all’indomani dell’accordo tra lo Stato ebraico e il gruppo che governa la Striscia di Gaza, e che prevede anche il cessate il fuoco e l’ingresso di aiuti nell’enclave palestinese oltre al rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi.

CHI VERRÀ LIBERATO OGGI

Nel dettaglio, l’accordo odierno prevede la liberazione di otto persone da Gaza – tre cittadini israeliani e cinque thailandesi – e 110 prigionieri arrestati dalle forze di Israele. Nei video che mostrano il momento del rilascio, un convoglio di veicoli di Hamas scorta la soldatessa nel campo profughi di Jabalia, tra le macerie dei palazzi sventrati nei raid, come osservano i giornalisti locali. La donna, con indosso una divisa militare, sale poi su un palco dove riceve l’attestato che i miliziani hanno rilasciato finora a tutti gli ostaggi, contenente i dettagli della detenzione. Centinaia i palestinesi festanti, accorsi per assistere all’evento. La giovane è stata poi consegnata alla Croce Rossa e quindi alle forze israeliane, che le hanno permesso di riunirsi con la famiglia, in Israele, nel kibbutz meridionale di Re’im.

Mentre Berger riabbraccia i genitori, a Tel Aviv, nella piazza rinominata “piazza degli ostaggi”, è scoppiata la gioia tra i manifestanti. Le donne in particolare, sono scese in strada con trecce e altre elaborate acconciature simili a quelle che la 20enne mostrava quando i combattenti le permettevano di inviare video alla famiglia, e che avrebbe fatto a sua volta a bambine e donne con cui ha condiviso la prigionia. La stampa regionale conferma poi che veicoli della Croce Rossa internazionale sono partiti verso il suda Khan Younis, per prendere in consegna gli altri due ostaggi di cui si attende oggi il rilascio: la soldatessa di 29 anni Arbel Yehoud, e Gadi Mozes, 80 anni. Ad averli tenuti in ostaggio, il gruppo Jihad islamica, alleato di Hamas, che stamani ha diffuso un video che mostra il momento in cui sono stati liberati, in attesa del trasferimento alla Croce Rossa. Il rilascio degli altri cinque ostaggi di nazionalità thailandese è invece atteso nelle prossime ore: l’ambasciata thailandese attende la lista contenente i nomi dei connazionali.

DA GAZA ALLA CISGIORDANIA ATTESA PER RILASCIO 110 PALESTINESI

Mentre è attesa per il rilascio di otto persone tenute in ostaggio da Hamas a Gaza per oltre 480 giorni, catturati il 7 ottobre nell’aggressione dei combattenti contro il sud di Israele, anche nella Striscia e in Cisgiordania famigliari e amici aspettano con impazienza la liberazione dei 110 prigionieri palestinesi, parte della terza tranche di scambi prevista dall’accordo Israele-Hamas. A fornire i dettagli sui cittadini palestinesi che varcheranno i cancelli degli istituti penitenziari israeliani è il Palestinian Prisoners’ Media Office (Asra), tra loro ci sono anche bambini, adolescenti e donne, 30 in totale. Il tema dei minori tenuti in stato di detenzione ha attirato contro Israele critiche da parte delle organizzazioni per i diritti umani, che contestano la pratica delle “detenzioni amministrative”, che consentono il trattenimento in prigioni militari senza accuse e giusto processo. Inoltre, a febbraio 2024 la Palestinian Commission for Detainees and Ex-Detainees Affairs denunciava che in cinque mesi dall’inizio del conflitto a Gaza i minori arrestati ammontavano a 460, rispetto alla media di 500-700 annui. Quanto agli adulti che verranno liberati oggi, figurano anche 86 combattenti o persone ritenute collegate a gruppi politici o armati palestinesi: sempre secondo Asra, 43 sono membri di Fatah, 24 sono allineati con Hamas, mentre 19 alla Jihad islamica palestinese. Come già accaduto nelle precedenti fasi della liberazione dei prigionieri palestinesi, lo Shin Bet – le forze di intelligence interne israeliane – ha ammonito i familiari di non festeggiare pubblicamente il ritorno a casa dei loro cari. Lo riporta l’emittente nazionale Channel 12. L’emittente Al Jazeera ricorda che le forze israeliane hanno arrestato 12 palestinesi nel corso della liberazione dell’ultimo gruppo di prigionieri, a Gerusalemme Est, poiché hanno ottenuto filmati pubblicati online che li mostravano festeggiare il rientro dei loro, congiunti sventolavano bandiere di Hamas e sparavano colpi d’arma da fuoco in aria.