ROMA - Illeciti presunti, campagne diffamatorie, funzionari sotto accusa e paralisi delle pratiche: ottenere la cittadinanza iure sanguinis in Venezuela è sempre più difficile. A sostenerlo è Fabio Porta, deputato Pd eletto in Sud America, che ha presentato in merito una interrogazione al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani.
“Lo “ius sanguinis” – ricorda il deputato nella premessa – è un principio cardine della legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di acquisto della cittadinanza. Pertanto è cittadino italiano per nascita il figlio di genitori cittadini e quindi molti discendenti di emigrati italiani all'estero, soprattutto in contesti di difficoltà come in Venezuela, richiedono la cittadinanza italiana “jure sanguinis”; durante il 2024 una testata giornalistica italiana ha condotto una inchiesta su presunti illeciti nel rilascio della cittadinanza italiana in Venezuela da parte della nostra rete diplomatico-consolare senza distinguere tra ipotesi e verità dei fatti e tralasciando il grande lavoro svolto dai diplomatici e funzionari, oltre alle buone pratiche poste in essere per migliorare il sistema di rilascio dei passaporti e di accesso ai servizi consolari”.
“Tali notizie apparse sulla stampa italiana – sostiene Porta – sembrano essere il frutto una campagna giornalistica che mira a screditare la nostra rete diplomatico-consolare all'estero e l'immagine dell'Italia arrivando a parlare di “passaportopoli”, senza prove concrete. Tali articoli di stampa hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla presunta compravendita della cittadinanza italiana in Venezuela, creando un'immagine distorta e negativa del nostro Paese; si è addirittura arrivati ad accostare il nome dei beneficiari del passaporto italiano agli Hezbollah, senza che ciò fosse comprovato da alcun elemento certo. Anzi, questo ha scatenato una cascata di fake news che, partendo da legami inesistenti tra Hezbollah e la famiglia che ha chiesto il passaporto italiano, ha portato a dire che l'Italia ha dato la cittadinanza a membri di Hezbollah”.
“Tali notizie, spesso basate su informazioni non verificate o parziali, potrebbe aver indotto il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale a fare proprie le notizie riportate avallandole anche senza riscontri concreti e credibili”, annota Porta, secondo cui “tutto questo, invece che correggere eventuali errori che possono esserci stati e che vanno ovviamente individuati con le relative sanzioni ai responsabili, ha prodotto la delegittimazione di alcuni funzionari dello Stato, ed il blocco, di fatto, dei servizi erogati all'estero in un clima di sospetto generalizzato e paure danneggiando non solo la reputazione dell'Italia a livello internazionale ma anche quella dei cittadini italiani all'estero”.
“La riunione del coordinamento consolare locale a livello Ue – sottolinea il parlamentare – ha dichiarato che il riconoscimento della cittadinanza europea iure sanguinis in Venezuela ha valore di salvacondotto perché permette a figli e nipoti di cittadini europei di fuggire da un regime violento che tortura gli oppositori per rifarsi una vita in Europa. Tale clima di terrore indotto dalla suddetta disinformazione ha creato una paralisi delle pratiche. Quindi, molte famiglie di figli di italiani residenti in Venezuela – dovendo rimanere in attesa per lungo tempo – rischiano adesso di pagare con la vita tale irresponsabile campagna mediatica non veritiera”.
“Di fronte a questa situazione – sostiene ancora Porta – appare urgente riaffermare il valore del nostro personale all'estero, sia diplomatico che non, e la qualità dei servizi erogati nonostante la scarsità di mezzi per il buon nome del nostro Paese nel mondo; si ritiene essenziale agire prontamente per proteggere l'immagine dell'Italia e dei suoi cittadini, affinché non siano vittime di campagne denigratorie che minano la nostra integrità e reputazione”.
A Tajani, quindi, Porta chiede di sapere “se non intenda chiarire anche tramite mezzi di comunicazione di massa la buona fede dell'amministrazione degli esteri, ribadendo la qualità e lo spirito di servizio che caratterizzano il personale diplomatico ed impiegatizio della rete diplomatico-consolare italiana nel mondo e garantendo alla grande collettività italiana in Venezuela servizi celeri ed adeguati”.