ROMA - “Sono appena in tempo perché tutto quanto non scompaia. Il mio libro, che anche quest'anno porterò in giro nelle scuole di tutta Italia, è un gesto di verità contro il mare di bugie dei negazionisti che ancora oggi gettano fango sugli infoibati e sull'esodo”. Così il senatore di Fdi Roberto Menia, “padre” della legge istitutiva del Giorno del ricordo, illustrando oggi in Senato la terza edizione del suo libro “10 febbraio, dalle foibe all'esodo” (I libri del Borghese ed.) alla presenza tra gli altri del Presidente del Senato Ignazio La Russa, del capogruppo di FdI in Senato Lucio Malan, del direttore del Tempo Tommaso Cerno, del direttore del Secolo d'Italia Antonio Rapisarda, del Presidente dell'Unione Istriani Massimiliano Lacota, e dell'editorialista di Formiche Francesco De Palo.
Il libro, ha spiegato Menia, “è il frutto di una decennale attività investigativa condotta casa per casa, famiglia per famiglia, dialogando con esuli e figli di esuli che mi hanno tramandato oralmente storie e vicende di italiani infoibati, di donne violentate, di bambini rimasti senza latte e senza un futuro: tutto a causa della follia dei titini, fiancheggiati da una parte politica italiana”.
“Non smetterò mai di ascoltare le parole della mia terra, i racconti di chi è ormai giunto in età avanzata ma intende tramandare alle nuove generazioni un pezzo di storia d'Italia colpevolmente silenziata”, ha aggiunto il senatore. “Al contempo ringrazio l'operazione trasparenza fatta in questi due anni dal governo Meloni che è sotto gli occhi di tutti, con l'intento di ridare dignità all'intera vicenda: lo dimostrano iniziative come il treno del ricordo, la presenza del premier lo scorso anno a Basovizza per la prima volta nella storia repubblicana italiana, l'illuminazione della fiancata di Palazzo Chigi il 10 febbraio, l'istituzione del museo del ricordo e la consegna delle onorificenze ai congiunti degli infoibati in una cerimonia ad hoc nel palazzo del governo”.