Icinque dirigenti dell'opposizione rifugiati da quasi un anno nella residenza ufficiale dell'Argentina a Caracas fanno appello al corpo diplomatico accreditato in Venezuela affinché constati le condizioni estreme in cui si trovano, assediati da agenti di sicurezza e con razionamento minimo di acqua, elettricità, medicinali e cibo.

Lo hanno fatto attraverso un comunicato rivolto al corpo diplomatico accreditato in Venezuela, invitandolo "a constatare la situazione di assedio permanente".
Il comunicato, firmato dal Comando con Venezuela della leader dell'opposizione María Corina Machado, denuncia "la situazione allarmante" in cui si trovano i cinque dirigenti politici, in attesa di un salvacondotto negato da undici mesi dal governo di Nicolás Maduro.

Magaly Meda, Claudia Macero, Pedro Urruchurtu, Omar González e Humberto Villalobos, accusati di "terroristi", "fascisti" e "traditori della patria", dal governo di Maduro, chiedono ai diplomatici di recarsi nella residenza "per constatare la situazione di persona", poiché il governo nega questa realtà. La verità, segnalano, è che sono senza elettricità da quando, 83 giorni fa, la compagnia statale Corpoelec ha interrotto la connessione e dipendono da un generatore portatile di uso limitato. "La terribile situazione a cui è sottoposta la residenza ufficiale dell'ambasciata argentina a Caracas è gravissima e violatoria della convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche e della Convenzione di Caracas sull'asilo diplomatico", denunciano i rifugiati.