ROMA – Sono sopravvissuti. E sopravviveranno, anche se ci sono tre feriti in gravi condizioni. 80 passeggeri e i membri dell’equipaggio del volo Delta Air Lines proveniente da Minneapolis che si è capovolto all’aeroporto di Toronto dopo essere atterrato. Soprattutto: possono raccontarlo.
Pete Koukov per esempio: ha 28 anni, è uno sciatore professionista del Colorado, era diretto a Toronto per girare un film sullo sci. Dice che non c’era nulla di strano, finché le ruote non hanno toccato terra e l’aereo ha slittato sul lato destro. Ha visto le fiamme dal finestrino mentre l’aereo colpiva il suolo: “Mi sono slacciato le cinture piuttosto velocemente e mi sono abbassato sul pavimento, che però era… il soffitto. La gente era in preda al panico”.
L’aereo ha finito la sua corsa con la pancia rivolta verso l’alto. Lui e gli altri passeggeri si sono arrampicati sui sedili e sono usciti da un’uscita di emergenza, sulla pista ricoperta di neve.
Oppure Pete Carlson, paramedico, che andava a Toronto per una conferenza: “Un minuto stai atterrando, aspetti di vedere i tuoi amici e la tua gente. E il minuto dopo sei fisicamente capovolto. Ed è solo cemento e metallo. Tutti sull’aereo hanno cominciato improvvisamente ad aiutarsi a vicenda, a consolarsi a vicenda, è stato potente”. Il carburante, dice, scorreva lungo i finestrini dell’aereo. “Ero lì, sulla pista, vivo, è incredibile”.