Friedrich Merz ce l'ha fatta e sigilla la sua vittoria come "storica".
I tedeschi hanno premiato la sua Cdu e gli hanno offerto il timone per le prossime consultazioni di governo.
Dopo una campagna elettorale tesissima, in Germania i numeri non lasciano troppi dubbi fin dagli exit poll: sarà lui il prossimo cancelliere. Olaf Scholz è sconfitto, lo ammette e si prepara a lasciare la scena, con un viso contrito ed esplicita "amarezza".
Mentre l'ultradestra, che si afferma per la prima volta come secondo partito nella Repubblica federale, raddoppia i consensi rispetto a quattro anni fa. Non è esplosa però, come pure si era temuto, oltre la soglia del 20%, da tempo previsto dai sondaggi.
"Benvenuti alla Konrad Adenauer Haus, in questa storica serata, il 23 febbraio 2025. Noi, la Cdu e la Csu, l'Unione, abbiamo vinto queste elezioni", ha scandito il rivale di Angela Merkel, arrivato al successo dopo aver incassato, nel passato, tante sconfitte. Ma ad aspettarlo c'è uno scoglio notevole: resta incerto che i numeri bastino per una Grosse Koalition a due, l'unica squadra ritenuta davvero stabile.
Decisivi saranno i dati di Liberali e Bsw, ancora sul filo del rasoio in serata rispetto alla soglia di ingresso in parlamento del 5%. Se dovessero farcela entrambi ad entrare nel Bundestag, una coalizione a tre sarebbe la strada obbligata per raggiungere almeno il numero magico dei 316 seggi necessari su 630. Stando alle proiezioni delle 20 della tv pubblica Ard, la Cdu avrebbe il 28,6% (nel 2021 prese il 24,1), mentre l'Spd crolla al 16,3 (rispetto al 25,7% che consegnò il timone a Scholz). Afd vola al 20,4% (e raddoppia i consensi che nel 2021 erano ancora al 10,4). I Verdi restano al 12,3% (contro il 14,7 di allora). La Linke risorge con un balzo all'8,5% (era al 4,9).
Mentre il partito Bsw di Sahra Wagneknehct esordisce con un buon 4,9% ma rischia di non entrare al Bundestag, come i liberali dell'Fdp dati al 4,7% (dopo l'11,4% di 4 anni fa che fece sì che conquistassero un posto nella coalizione Semaforo di Scholz, poi fatta crollare proprio da loro).
L'esito delle elezioni anticipate (che hanno segnato un'affluenza record dell'84%) si è dunque confermato un successo per l'ultradestra guidata da Alice Weidel. La donna che ha scelto di radicalizzare la propria posizione, approfittando anche dell'appoggio degli Stati Uniti d'America e di un clima di generale incertezza scanditi dagli endorsement Elon Musk, la spinta di Jd Vance e un'ondata di terrore senza precedenti, in un susseguirsi di attentati che hanno colpito Berlino - venerdì sera l'ultimo attacco col coltello, di matrice antisemita, nel cuore del memoriale alla Shoah - e anche nel resto del Paese.
"Un risultato storico, abbiamo raddoppiato i nostri voti", ha esultato la leader. "Siamo pronti a governare, le nostre mani sono tese", ha aggiunto, puntando dritto all'abolizione del cordone sanitario che isola il suo partito. Un'atmosfera desolata avvolge invece la Willy Brandt Haus, dove il cancelliere Scholz ha ammesso "l'amara sconfitta" e rivolto tempestivamente i suoi auguri al vincitore, cui passerà il testimone, restando un semplice parlamentare. È stato poi il presidente Lars Klingbeil ad annunciare "un cambiamento generazionale" nei socialdemocratici tedeschi, che dovranno innovare programmi e personale.
Per il resto, a poche ore dal voto - salutato dopo tante interferenze da Donald Trump come "un grande successo per la Germania e per l'America" - sono già partiti i segnali per le future trattative. "I negoziati dovranno essere veloci. Il mondo non ci aspetta. La Germania deve avere un governo affidabile", ha scandito Merz, prima di lanciare la festa del partito che stasera ritorna al timone del Paese.
L'alleato bavarese della Csu Markus Soeder ha ribadito il veto su una coalizione con i Verdi: "Robert Habeck ha perso, devono andare all'opposizione. Se i liberali ce la facessero, sarebbe meglio governare con loro e i socialdemocratici, che hanno già promesso un rinnovamento". Sul fronte dell'Fdp, Christian Lindner si è detto pronto a lasciare la politica se il partito dovesse finire fuori dal Parlamento. Mentre il suo vice Wolfgang Kubicki ha provato a mettere i suoi paletti: un rifiuto nei confronti degli ecologisti arriva anche da loro, con il no all'ipotesi di una coalizione 'Giamaica'.
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu si è congratulato con Friedrich Merz e con l'alleanza politica di centro-destra Cdu/Csu per la "netta vittoria elettorale" nelle elezioni tedesche di oggi. "Non vedo l'ora di lavorare a stretto contatto con il vostro prossimo governo per rafforzare ulteriormente la partnership tra i nostri due Paesi", ha scritto Netanyahu su X.
Il segretario generale della Nato Mark Rutte si è "congratulato con Friedrich Merz per la vittoria elettorale di oggi in Germania. Non vedo l'ora di lavorare con voi in questo momento cruciale per la nostra sicurezza condivisa. È fondamentale che l'Europa intensifichi la spesa per la difesa e la vostra leadership sarà fondamentale", ha scritto su X.