La procura federale del Belgio ha chiesto al Parlamento europeo la revoca dell'immunità per altri due eurodeputati socialisti nell'ambito dell'indagine sul cosiddetto Qatargate.
Si tratta delle eurodeputate del Pd Alessandra Moretti ed Elisabetta Gualmini, secondo quanto apprende l'ANSA.
I loro nomi erano comparsi già in un primo momento nel fascicolo dell'indagine sul presunto scandalo di corruzione scoppiato il 9 dicembre 2022.
La richiesta è stata presentata all'ufficio di presidenza del Parlamento europeo e sarà annunciata durante la sessione plenaria del 10 marzo, prima di essere sottoposta all'esame della commissione Affari giuridici.
Gualmini-Moretti, estranee ad accuse, ci sospendiamo da S&D
"Abbiamo appreso dalla stampa la notizia della richiesta, da parte delle autorità giudiziarie del Belgio, di revoca della nostre immunità" nell'ambito dell'inchiesta sul Qatargate: "Al fine di sottolineare la totale estraneità ad ogni fatto corruttivo, abbiamo deciso di autosospenderci dal gruppo al quale apparteniamo, i Socialisti e democratici (S&D), per essere pienamente a disposizione della magistratura per qualsiasi esigenza istruttoria".
Lo affermano all'ANSA le due eurodeputate del Pd Elisabetta Gualmini e Alessandra Moretti.
"Ringraziamo la delegazione degli eurodeputati Pd per la solidarietà politica e umana pubblicamente espressa", aggiungono.
La richiesta della procura è stata presentata all'ufficio di presidenza del Parlamento europeo e sarà annunciata in apertura della plenaria del 10 marzo a Strasburgo, prima di essere sottoposta all'esame della commissione Affari giuridici. A oltre due anni anni dai blitz della polizia belga che portarono all'arresto degli indagati eccellenti - l'ex eurodeputato pentito Pier Antonio Panzeri, ritenuto l'anima della presunta trama di corruzione, il suo ex braccio destro Francesco Giorgi, l'ex vicepresidente dell'Europarlamento Eva Kaili, l'ex eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino e l'ex eurodeputato socialista belga Marc Tarabella - scuotendo gli ambienti politici comunitari, l'inchiesta sul presunto giro illecito di denaro tra Bruxelles, Doha e Rabat è ormai da tempo su un binario morto. Senza scadenze all'orizzonte né per il riesame dei metodi degli 007 - finiti a loro volta sotto indagine -, né per il rinvio a giudizio o l'archiviazione per gli indagati che nel corso del 2023 erano poi stati liberati in sequenza dopo diversi mesi passati in carcere o ai domiciliari. Nelle scorse settimane la lista degli indagati è tuttavia tornata ad allargarsi: a gennaio altri tre assistenti legati ai Socialisti e democratici (S&D) sono finiti nella rete degli investigatori.
Poco dopo è arrivato anche l'annuncio di un'indagine a carico dell'ex eurodeputata socialista belga Maria Arena - sin dall'inizio accostata all'inchiesta ma fino a quel momento mai iscritta sul registro degli indagati - con l'accusa di presunta appartenenza a un'organizzazione criminale, senza i capi d'imputazione di corruzione e riciclaggio che gravano invece sugli altri. La nuova mossa della procura belga nei confronti di Moretti e Gualmini è la prima decisione firmata dalla nuova giudice istruttrice Pascale Monteiro Barreto, subentrata a febbraio ad Aurélie Déjaiffe che a sua volta aveva lasciato l'incarico dopo l'addio del più celebre magistrato Michel Claise, costretto a fare un passo indietro nel giugno 2023 per sospetto conflitto d'interessi. Il nome di Moretti era emerso nelle fasi iniziali dell'inchiesta, comparendo tra le carte che riguardavano il presunto coinvolgimento di Cozzolino - rilasciato dopo quattro mesi ai domiciliari - insieme a Tarabella e Arena. I quattro venivano indicati come un "quadriumvirato" capace di agire con "precisione, attenzione ed efficacia" per favorire gli interessi del Qatar. Tutte accuse che l'eurodeputata dem aveva da subito respinto con fermezza, negando qualsiasi coinvolgimento. Il nome di Gualmini era invece comparso nel fascicolo all'indomani dell'audizione al Parlamento europeo del ministro del Lavoro del Qatar svoltasi nel novembre 2022.