Alla paura non ci si abitua.

Neppure se la terra sotto i piedi trema di continuo. Neppure se convivi da sempre con quel vulcano attivo. E così, all'1.25, quando la maggior parte delle persone dormivano, ai Campi Flegrei tutti si sono svegliati di soprassalto e sono scesi in strada, terrorizzati, per una scossa di magnitudo 4.4 ma che, in alcune zone, è stata percepita come molto più forte.

L'epicentro è stato localizzato a due chilometri di profondità, in mare, a pochi metri dalla riva di via Napoli, a Pozzuoli. Ma per qualche ragione è stato avvertito più minacciosamente - e ha fatto più danni - a Napoli, nel quartiere di Bagnoli, dove i calcinacci sono caduti dalle case (ma anche dalla chiesa di Sant'Anna, di cui ora si dovrà valutare la stabilità del campanile), finendo per strada o sulle macchine parcheggiate. E sempre a Bagnoli (non a Pozzuoli, come si era appreso in un primo momento) si registra l'unica persona ferita: una donna, che ha riportato qualche escoriazione per il crollo di un controsoffitto ed è stata soccorsa dai vigili del fuoco.
Gli stessi che hanno aiutato ad uscire di casa diversi cittadini rimasti bloccati ai piani più alti delle loro abitazioni, specie in via Carafa, dopo che in seguito alla scossa le porte d'ingresso si sono bloccate.

Dunque, in definitiva, pochi danni. Ma la paura tanta, quella, sì.

di GIUSEPPE PAGANO e NADIA COZZOLINO

NAPOLI – “Quello che stiamo osservando adesso è un altro degli step di intensificazione del processo bradisismico, come abbiamo osservato ad agosto 2023, a maggio 2024, e come osserviamo adesso, a febbraio e marzo 2025. Per ora non misuriamo nessun tipo di processo che dia evidenza di una eruzione imminente: perché ci sia una eruzione imminente, è necessario che ci sia del magma che arriva in superficie. I nostri dati ci dicono che ora non è così”. Lo ha affermato Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, nel corso di una conferenza stampa nella sede dell’Osservatorio Vesuviano, a Napoli.

“Anche questo evento è avvenuto all’interno di uno sciame. Anzi, l’evento di magnitudo 4.4 è stato seguito da terremoti che stanno costituendo uno sciame, dove però il contenuto energetico, fino a ora, è basso. La magnitudo massima osservata è stata 1.7. Sono eventi che stanno avvenendo intorno all’area colpita dall’evento di magnitudo 4.4″.

MANFREDI: NAPOLI HA RETTO

“Come danni sulla città di Napoli abbiamo solamente una villetta sgomberata, quella dove c’è stato il crollo del controsoffitto con l’unico ferito lieve. Dalle verifiche che stiamo facendo sull’edilizia civile privata, ad oggi, non ci sono sgomberi. Stiamo facendo le verifiche sulle scuole e una in zona Posillipo ha avuto dei danni alle tramezzature, piccoli distacchi. È scattata l’interdizione in modo da poter fare subito gli interventi”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, al termine della riunione in prefettura del Centro coordinamento soccorsi.

Le verifiche sugli istituti nel quartiere di Fuorigrotta, ha sottolineato il primo cittadino, “stanno andando avanti” così come a Bagnoli “ma al momento non sono segnalati danni. Possiamo comunque dire che non ci sono stati danni strutturali, quelli accertati sono tutti danni non strutturali considerando che ci sono state forti accelerazioni su Napoli perchè l’epicentro era molto vicino al confine della città. L’evento quindi si è molto sentito mentre, ad esempio, a Bacoli gli effetti sono stati molto ridotti. Esattamente l’opposto – ha concluso Manfredi – di quanto successo l’altra volta con una scossa della stessa magnitudo”.

“Questo terremoto, sapendo che non ci sono mai certezze con tali eventi, è stato uno stress test importante per il patrimonio edilizio di questa parte della città. Il fatto che non ci siano danni strutturali significa che c’è una buona capacità sismica. È ovvio, comunque, che bisogna continuare il lavoro sulla vulnerabilità perchè deve essere fatto un approccio scientifico al problema quindi continuare i controlli che stiamo già facendo. È chiaro che per la convivenza con il bradisismo l’unica risposta è avere strutture sicure”.

“Abbiamo tutte le possibilità di intervenire in tempi congrui perchè fare le valutazioni su centinaia e centinaia di edifici non è che si fanno in un giorno. Le squadre tecniche sono molto addestrate e appena si completa questa fase di richieste che si concluderà il 24 si potrà fare la valutazione di vulnerabilità che, ricordo, non coincide con la valutazione dei danni. Sono cose diverse, la prima sulle caratteristiche strutturali dell’edificio la seconda si effettua su conseguenze di un evento”.

Adesso, “nel corso del Comitato – annuncia il sindaco – abbiamo deciso di fare delle schede di rilievo sismico in tutte le strutture in cui ci sono richieste e in quelle pubbliche e questo ci darà ulteriori informazioni sulla qualità e sugli effetti dell’evento”.

Il “dispositivo sulle aree di accoglienza ha funzionato, nel senso che si sono subito installate anche se è chiaro che c’è una latenza di due ore tra l’evento e l’installazione. Per questo motivo abbiamo deciso di fare un’area di accoglienza all’interno dell’ex base Nato in modo tale che essendo vigilata ci consente di lasciare le strutture in maniera permanente. C’è stata disponibilità, in tal senso, da Regione e da Fondazione Banco Napoli per procedere in questa direzione”.

“In giornata faremo un sopralluogo sul posto anche andando a vedere le scuole sul territorio. Seguiamo attentamente la situazione con tutta la nostra struttura, abbiamo un monitoraggio in tempo reale”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, al termine della riunione in prefettura del Centro coordinamento soccorsi ricordando anche il lavoro di “coordinamento e controllo” che ha condotto “per tutta la notte”.

UNDICI PERSONE AL PRONTO SOCCORSO

“Noi dobbiamo provvedere alla sicurezza dei cittadini e per farlo si devono seguire le procedure di Protezione Civile. Poi possiamo fare tutte le riunioni dei Consiglio comunali che volete ma io guardo prima alla sicurezza delle persone e poi faccio le assemblee”.

“Oggi – ha spiegato Manfredi – abbiamo un sistema molto sotto controllo, nel senso che abbiamo un monitoraggio e un controllo costante in sinergia con l’Osservatorio Vesuviano, l’Ingv. Abbiamo una rete accelorometrica che ci ha consentito in tempo reale di avere la misura dell’accelerazione e quindi delle azioni sulle strutture e in base a quello abbiamo governato l’osservazione e l’apertura e chiusura delle scuole. È chiaro che abbiamo un patrimonio edilizio discreto e che può essere sempre migliorato e quindi oggi dobbiamo agire sull’edilizia pubblica per migliorarne la qualità, e questo è già previsto nell’azione che sta compiendo il commissario, poi è molto importante che ci siano interventi sull’edilizia privata, un tema da considerare è lo stato manutentivo del patrimonio privato. Chi oggi ha un edificio – ha concluso il primo cittadino – ha un’occasione di poter verificare la sicurezza sismica del proprio bene. Certo il patrimonio edilizio di oggi non è quello della crisi degli anni ’80 perchè dopo quegli anni molti sono stati gli interventi fatti. Su questo bisogna lavorare”.

Ci sono state undici persone che hanno fatto ricorso alle cure del pronto soccorso. Di queste c’è una persona con delle contusioni ed escoriazioni, la signora che stava sotto il controsoffitto caduto. Poi ci sono due o tre casi di persone che sono state ferite con schegge di vetro che si sono rotti, o nello scappare o in conseguenza delle vibrazioni, gli altri sono casi di panico”.