Gente d'Italia

Unesco, ‘ad Haiti i media sono ormai ostaggio delle gang’

Depositphotos

I media haitiani sono sistematicamente presi di mira da bande criminali che cercano di ridurli al silenzio: lo ha affermato un funzionario dell'Unesco in un'intervista all'agenzia France Press.
"La situazione è molto allarmante, molto preoccupante, perché i media sono diventati un bersaglio", ha detto Eric Voli Bi.
A dicembre, due giornalisti sono stati uccisi da una grandinata di proiettili nella capitale Port-au-Prince, mentre stavano seguendo la riapertura di un ospedale.

La scorsa settimana, gli uffici di una rete televisiva e di due stazioni radio sono invece stati attaccati e saccheggiati, mentre la città è alle prese con una nuova ondata di violenza tra gang.
"Credo che l'obiettivo di questa strategia calcolata sia semplicemente quello di mettere a tacere giornalisti e media e impedire agli haitiani di essere informati in modo trasparente sulla situazione", ha sostenuto l'esperto.
Haiti, il Paese più povero delle Americhe, è sprofondato in una nuova ondata di disordini lo scorso anno, quando bande criminali hanno lanciato attacchi coordinati a Port-au-Prince per costringere l'allora primo ministro Ariel Henry alle dimissioni.

Exit mobile version