Si è tenuta lo scorso sabato 29 marzo, presso la Biblioteca civica di  Verona, la presentazione del libro di Eugenio Marino "Andarsene sognando.
L'emigrazione nella canzone italiana". L'evento, organizzato dall'assessorato alla  Cultura del Comune e dalla Biblioteca civica di Verona, con la collaborazione  dell'Associazione dei veronesi nel mondo e del Club per l'UNESCO di Verona, è stato
l'occasione per ripercorrere, attraverso il racconto che ci riporta la musica, più di 150 anni di emigrazione italiana. I relatori hanno analizzato e ripercorso i fenomeni storici  di lotta per l'integrazione, passati sia attraverso percorsi pacifici e democratici di integrazione che attraverso fenomeni violenti, di tipo anarchico e politico, come criminale e mafioso. Violenza di cui gli emigrati italiani sono stati
spesso vittime (dai linciaggi di italiani in Louisiana al crimine di Stato di Sacco e Vanzetti a Boston), ma anche, altrettanto, carnefici (dalla mafia negli USA ai
militari italiani delle dittature sudamericane). Tutti fenomeni di cui la canzone, da Marino usata come fonte storica, riporta ampia e popolare testimonianza.
Ma la discussione è stata l'occasione anche per parlare del presente,  ricordando, come ha fatto il presidente dei Veronesi nel mondo, come il fenomeno
migratorio sia non solo storia, ma attualità, poiché è ripresa come nei decenni d'oro l'emigrazione nostrana verso l'estero. E, ha aggiunto Corsi citando i dati e gli studi del Rapporto Italiani nel Mondo, la maggior parte di questa emigrazione per l'estero parte proprio da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, i motori economici del Paese.
L'evento è stato moderato dal giornalista e scrittore Gino Tomasini, che ha tenuto un filo logico, storico e cronologico dell'evento, facendo emergere il meglio dai vari relatori. In particolar modo dal professor Franzina che ha offerto all'attenta platea una base storica ampia e complessa della nostra emigrazione, con citazione di eventi, aneddoti e fatti spesso sconosciuti ai più, ma di particolare importanza per capire questo complesso fenomeno nei sui diversi risvolti. Alcune delle testimonianze  migratorie e musicali più significative, soprattutto sul versante dell'emigrazione storica, le ha lette direttamente dal libro e con la sensibilità che la caratterizza,
la scrittrice di racconti Agata De Nuccio, autrice, tra l'altro, di una importante e significativa poesia scritta durante il Covid, che ha fatto il giro del mondo ed è
stata tradotta in molte lingue, tra le quali l'ebraico, l'arabo e le lingue dei nativi americani pre-colombiani.