"I prezzi del petrolio sono in calo, i tassi di interesse sono in calo (la lenta Fed dovrebbe tagliare i tassi!), i prezzi dei prodotti alimentari sono in calo, non c'è inflazione e gli Usa, sfruttati da tempo, stanno portando miliardi di dollari a settimana dai Paesi che abusano con tariffe già in vigore - ha scritto Donald Trump sui social difendendo i dazi -. Questo nonostante il fatto che il più grande sfruttatore di tutti, la Cina, i cui mercati stanno crollando, abbia appena aumentato i suoi dazi del 34% senza riconoscere il mio avvertimento ai paesi che sfruttano di non reagire". "Hanno guadagnato abbastanza, per decenni - scrive Trump - approfittando dei buoni vecchi Usa! I nostri precedenti 'leader' sono da biasimare per aver permesso che questo, e così tanto altro, accadesse al nostro Paese. Rendiamo l'America di nuovo grande!".
Goldman Sachs alza ancora le chance di una recessione Usa
Goldman Sachs alza nuovamente le sue stime di una recessione negli Usa, già portate al 35% la scorsa settimana, per effetto dei dazi.
Gli economisti della banca d'affari hanno alzato al 45% le ipotesi di una recessione Usa, abbassando dall'1% allo 0,5% le stime di crescita anno su anno del pil nel quarto trimestre del 2025. L'aumento delle probabilità di recessione segue "un acuto inasprimento delle condizioni finanziarie, il boicottaggio dei consumatori stranieri e un prolungato picco dell'incertezza politica che probabilmente deprimerà deprimerà la spesa di capitale più di quanto precedentemente previsto".
La previsione si basa su un rialzo medio delle tariffe del 15%, rialzo che richiederebbe "una grande riduzione dei dazi che entreranno in vigore il 9 aprile". Se l'impatto dovesse essere maggiore Goldman Sachs sarebbe costretta a "cambiare" nuovamente le sue stime. Senza una recessione gli analisti si attendono che la Fed quest'anno tagli i tassi tre volte da giugno, anticipando la precedente previsione di luglio, mentre in uno scenario recessivo i tagli quest'anno salirebbero a 130 punti base quest'anno, pari a circa 5 tagli dei tassi.
Trump agli americani, 'niente panico, non siate deboli'
"Gli Stati Uniti hanno la possibilità di fare qualcosa che avrebbe dovuto essere fatto DECENNI FA. Non siate deboli! Non siate stupidi! Non andate nel panico! Siate forti, coraggiosi e pazienti e la GRANDEZZA sarà il risultato!". Lo scrive Donald Trump su Truth.
I mercati affondano, bruciati 9.500 miliardi in 3 giorni
Mercati in profondo rosso. L'ondata di vendite innescata dai dazi ha bruciato in tre giorni 9.500 miliardi di dollari sulle piazze globali. Il calcolo è stato aggiornato da Bloomberg alla luce questa mattina del crollo delle piazze asiatiche e dell'andamento negativo anche in Europa.
Tempesta su mercati, l'Europa brucia 890 miliardi
E'tempesta sui mercati nel primo giorno della settimana che segue l'annuncio sui dazi di Donald Trump e la risposta della Cina, mentre l'Ue sta mettendo a punto una strategia di reazione. L'onda dei ribassi è partita da oriente, con Shanghai in calo di quasi il 4,5% in apertura e di oltre il 7,3% in chiusura, Hong Kong in ribasso del 12% e Tokyo di oltre il 7,8% in chiusura, mentre Shenzhen ha lasciato sul campo oltre il 10% e Seul (-5,57%) ha registrato la peggiore seduta dall'agosto del 2024. Non va meglio in Europa. Dopo un avvio apparentemente tranquillo a Milano e Parigi dovuto al fatto che la maggior parte dei titoli non riusciva a fare prezzo per eccesso di ribasso, appena il quadro è stato più chiaro il calo è stato di oltre il 6% nelle due piazze di Euronext, mentre a Francoforte ha toccato il 9%.
Goldman Sachs, la Cina rischia lo 0,7% di Pil dai dazi Usa
Goldman Sachs stima di aspettarsi "un'accelerazione significativa" della Cina sulle misure di allentamento fiscale per compensare le nuove difficoltà alla crescita emerse con i dazi aggiuntivi al 34% annunciati dagli Stati Uniti la scorsa settimana, superiori alle aspettative. La banca d'affari americana, in un rapporto diffuso domenica, ha ipotizzato un impatto di "almeno lo 0,7%" in meno sul Pil di Pechino per il 2025. "Prima dei dazi, la crescita stava procedendo al di sopra delle nostre previsioni e stavamo contemplando una revisione al rialzo delle relative aspettative sul Pil per il 2025", ha rimarcato Goldman Sachs.
Parigi: 'Sui dazi l'Ue non escluda risposte aggressive'
"Noi siamo contrari a qualsiasi guerra commerciale, faremo di tutto per un confronto. L'obiettivo è negoziare questa escalation. Se non è possibile, di certo l'Ue reagirà fermamente. E' un momento molto pesante, importante per l'unità europea". Lo ha detto il ministro francese delegato per il Commercio, Laurent Saint-Martin, a margine del Consiglio Ue Commercio. In merito alla messa in campo dello strumento anti-coercizione da parte dell'Ue, il ministro ha spiegato: Bruxelles "non deve escludere alcuna opzione, anche se estremamente aggressiva".
Berlino: 'Bisogna assolutamente evitare guerra commerciale'
Il crollo delle borse è "un campanello di allarme" sull'impatto dei dazi Usa. Lo ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit, in conferenza stampa a Berlino. "Bisogna assolutamente evitare una guerra commerciale", secondo il portavoce. "Si deve cercare di evitare un'ulteriore escalation", ha spiegato ancora. Per far questo, ha risposto ai giornalisti, "si deve evitare una reazione emotiva nel breve periodo, e osservare come si sta facendo quali siano gli effetti. E gli effetti sono molto differenti. Osserviamo anche gli effetti per l'atro lato, sugli Usa stessi: non sono irrilevanti e questo potrebbe comportare che qualcuno rifletta".
"L'Europa non si lascerà dividere adesso. Ciò significa che i Paesi non dovrebbero cercare di negoziare i vantaggi per se stessi, perché questo non gioverebbe a nulla. Abbiamo visto che i Paesi che in passato hanno cercato di farlo non sono stati risparmiati. La forza nasce dall'Unione", ha detto il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck all'arrivo al Consiglio Ue Commercio. "è importante che questo Consiglio agisca con calma, con prudenza, ma anche con chiarezza e decisione. Questo significa rendersi conto di essere in una posizione di forza", ha aggiunto Habcek secondo cui va "valutato" lo strumento di anti-coercizione.