(foto depositphotos)

di MARIO PICCIRILLO

ROMA – Sei aerei, con un milione e mezzo di iPhone a bordo. Per provare ad aggirare i super-dazi di Trump alla Cina con un blitz logistico. Apple ha noleggiato sei voli cargo per trasportare 600 tonnellate di smartphone dall’India agli Stati Uniti, in una lotta contro il tempo per non restare bloccati nell’escalation tariffaria.

Un’azione, confermata dalla Reuters, che rientra in una strategia più ampia del colosso di Cupertino per diversificare la produzione e mettere al riparo le proprie vendite nel mercato statunitense, sempre più ostaggio della guerra commerciale con Pechino. I dazi sulle importazioni dalla Cina sono adesso al 125%, contro il più gestibile 26% per quelle dall’India, peraltro temporaneamente sospeso da Trump per 90 giorni.

Secondo le fonti dell’agenzia, Apple ha esercitato pressioni sulle autorità aeroportuali indiane per accelerare lo sdoganamento delle merci all’aeroporto di Chennai, nel Tamil Naduriducendo i tempi da 30 a sei ore. Una corsia preferenziale, ribattezzata “corridoio verde”, modellata sull’esperienza cinese dell’azienda.

Da marzo, sei voli cargo da 100 tonnellate ciascuno sono decollati da Chennai verso gli hub statunitensi di Chicago, Los Angeles, New York e San Francisco. Un’operazione logistica resa possibile anche dall’intervento diretto del governo indiano, desideroso di sostenere Apple come simbolo di rilancio manifatturiero nazionale.

Nel frattempo, Foxconn – principale fornitore di Apple – ha incrementato la produzione indiana lavorando anche la domenica. Lo stabilimento di Chennai, che l’anno scorso ha sfornato 20 milioni di iPhone, ha spinto l’acceleratore con nuovi turni e assunzioni, seguendo l’obiettivo imposto da Apple: +20% di output. Immediata l’impennata del valore delle esportazioni: dai 110-331 milioni di dollari dei mesi precedenti a 770 milioni a gennaio e 643 a febbraio, secondo i dati doganali.