Gente d'Italia

Habemus Conclave: si parte il 7 maggio

Cardinale Becciu, il 'caso' per il Conclave

ROMA – Fumata bianca, per ora sulla data di partenza: il conclave per eleggere il successore di papa Francesco comincerà il 7 maggio prossimo. Lo ha detto il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. La data è stata decisa dalle congregazioni generali dei cardinali al termine della riunione convocata oggi, 28 aprile.

A presiedere l’elezione del successore di papa Francesco “all’interno del conclave” sarà il cardinale Pietro Parolin. Durante un incontro con i giornalisti, il direttore della sala stampa della Santa Sede ha spiegato che la circostanza è legata al fatto che il decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re, non sarà elettore avendo superato gli 80 anni di età.
Le votazioni, è stato anche riferito, nel corso dell’incontro con i giornalisti, avranno inizio il pomeriggio del 7. La mattina sarà infatti celebrata la messa ‘Pro eligendo pontefice’. Si tratta di un momento di preghiera e preparazione spirituale per il compito che i cardinali sono chiamati a svolgere.

Domenica prossima, 4 maggio, si concluderanno i novendiali, le messe in suffragio di Papa Francesco. Il conclave sarebbe potuto cominciare già il giorno successivo, lunedì.  L’assemblea dei porporati si è presa qualche giorno in più, per consentire l’arrivo di tutti i cardinali ‘aventi diritto’, da ogni parte del mondo e la loro ‘sistemazione’. Gli elettori sulla carta sono ben 135, il numero più alto mai raggiunto. Poi ci sono problemi logistici per trovare un alloggio a tutti nella Casa Santa Marta, l’albergo vaticano nel quale alloggeranno isolati durante il conclave, che è stata anche la residenza scelta da Papa Bergoglio per tutto il suo Pontificato.

SANTA SEDE: “NESSUNA DEFEZIONE AL CONCLAVE

Non c’è stato “alcun annullamento di partecipazione” in vista del conclave per eleggere il successore di papa Francesco, al via il 7 maggio: ha detto poi il direttore Matteo Bruni ai giornalisti.
Il responsabile ha invece confermato che ci saranno ritardi nelle date di arrivo di alcuni porporati, dovuti a “motivi di salute”. Tutti, però, stando alle dichiarazioni di Bruni, dovrebbero essere presenti. “Nessuno ha annullato la sua partecipazione” ha sottolineato il direttore della sala stampa.
Di possibili assenze si era riferito nei giorni scorsi a proposito del cardinale spagnolo Antonio Cañizares e dell’arcivescovo emerito di Sarajevo, Vinko Puljic.

Mercoledì prossimo quindi 7 maggio, nel pomeriggio, in 135- salvo defezioni dell’ultima ora- si riuniranno nella Cappella Sistina per arrivare al nome- il più condiviso possibile- di chi salirà al Soglio Pontificio.

SANTA SEDE: “SUL CARDINALE BECCIU NON C’È DELIBERAZIONE

“Non c’è una deliberazione” sul caso del cardinale Giovanni Angelo Becciu: lo ha detto il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, rispetto alla partecipazione del porporato come elettore al conclave che si aprirà il 7 maggio.
“Se n’è discusso oggi” ha detto il responsabile, facendo riferimento alla congregazione dei cardinali tenuta stamane, in risposta alla domanda di un giornalista. “Non c’è una deliberazione”.
Il porporato, di origine sarda, è stato coinvolto nello scandalo della compravendita-truffa del palazzo di Sloane Avenue, nel centro di Londra. Nel 2020 papa Francesco lo aveva sospeso, togliendogli i “diritti connessi al cardinalato” ma non i doveri: tra questi figura l’elezione di un nuovo pontefice

COSA DICONO I BOOKMAKER? IL TOTO PAPA E IL TOTOFUMATE

Intanto, a poco più di una settimana dal Conclave per l’elezione del nuovo Papa, i bookmaker internazionali, riporta Agipronews, stimano che ci sarà “un ‘ballot’ tra 5 e 8 fumate” per arrivare a quella bianca che svelerà il nome del nuovo Papa. Se si resterà nella media di durata degli ultimi conclavi, l’attesa potrebbe non superare i due giorni.
Sui ‘papabili’, Pietro Parolin resta il favorito dei bookmaker come successore di Bergoglio: la quota sul Segretario di Stato vaticano è adesso a 3,50 su William Hill. Perde terreno, rispetto alle prime quote, il cardinale filippino Luis Antonio Tagle – considerato un progressista – la cui quotazione è salita da 2,75 a 4,35. Da non escludere l’ipotesi di ‘Papa nero’, per la prima volta nella storia della Chiesa: secondo gli analisti potrebbe essere il cardinale ghanese Peter Turkson a quota 7,00. Un altro italiano – il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna – è adesso il quarto nome sulle lavagne degli allibratori britannici, a 9, davanti al guineano Robert Sarah (10) e al lombardo Pierbattista Pizzaballa, quotato a 11.

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