DI GIOVANNA CHIARILLI

In vista delle consultazioni per il rinnovo dei Comites, La Gente d’Italia pubblicherà una serie di interviste agli “addetti ai lavori” con l’obiettivo di informare il maggior numero di elettori. E non potevamo non iniziare dal Sottosegretario agli Affari Esteri e Cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

C’è molta attesa per questo appuntamento in considerazione del particolare momento in cui si svolge, a cominciare dalla pandemia, che sembra non voler dar tregua, e che si ripercuote, inevitabilmente, sulla campagna elettorale. Soprattutto per questo motivo, in molti avevano chiesto un rinvio. Inoltre, come nel 2015, anche se fortemente dibattuta, per poter votare sarà necessaria l’iscrizione all’Albo degli elettori. Infine, per la prima volta, sarà sperimentato il voto elettronico.

Dopo la presentazione delle liste per le elezioni dei Comites, prende ora il via la macchina organizzativa che si concluderà il 3 dicembre. Prossimo “appuntamento”, il 3 novembre, entro questa data, sarà possibile iscriversi nell’elenco degli elettori attraverso il sito del Consolato di riferimento (Fast It) in via telematica. Il modulo può essere spedito anche per posta sempre al Consolato di appartenenza. Solo chi provvederà a questa operazione potrà ricevere il plico elettorale e quindi esprimere il voto per il proprio Comites. 

Il Sottosegretario Benedetto Della Vedova nel corso di un’audizione presso il Comitato per gli italiani all’estero alla Camera, ha sottolineato che sarà fondamentale una capillare campagna informativa con l’obiettivo di coinvolgere anche i giovani. Proprio al Sottosegretario abbiamo chiesto in che modo il Ministero degli Affari Esteri pensa di attivare questa campagna, soprattutto per evitare la scarsa affluenza registrata nel 2015…

“Come ho affermato, e come continuo a sostenere con grande determinazione, la campagna informativa ha un ruolo essenziale in vista delle elezioni dei Comites. Su questo aspetto stiamo quindi concentrando al massimo gli sforzi, sia dal centro sia a livello periferico, come Rete diplomatico-consolare. La capillare campagna che abbiamo ideato si articola in diverse iniziative ad ampio raggio, declinate dai Consolati alla luce del contesto locale, tradotte in lingua straniera ove ritenuto utile, e orientate a raggiungere una platea quanto più ampia possibile di giovani. Ambasciate e Consolati stanno dando massima diffusione a materiali informativi, facendo ampio ricorso ai canali social e a comunicazioni via e-mail illustrative indirizzate a tutti gli elettori aventi diritto. La campagna si sta svolgendo secondo linee al contempo uniformi e diversificate al fine di raggiungere e soddisfare le peculiari esigenze di ogni collettività italiana nel mondo, attraverso canali informativi consueti quali testate giornalistiche, interventi periodici su canali radio e televisivi locali ma anche tramite forme di comunicazione più innovative. La rete è infatti impegnata nella diffusione di video esplicativi in versioni multilingue, contributi multimediali e infografiche organizzati secondo piani editoriali di diffusione al pubblico. L’azione informativa curata dalle rappresentanze diplomatiche è stata avviata con largo anticipo, già da maggio, mesi prima dell’indizione delle elezioni, avvenuta il 3 settembre scorso, il tutto per sensibilizzare al massimo le comunità italiane nel mondo sull’esistenza, il ruolo e l’importanza dei Comitati degli Italiani all’estero, stimolando l’attiva partecipazione al voto con l’obiettivo, si spera, di superare l’affluenza registrata nella precedente tornata elettorale.”

Parte del mondo dell’emigrazione aveva chiesto un rinvio delle consultazioni in considerazione del fatto che in molti Paesi la pandemia potrebbe rappresentare un ostacolo allo svolgimento delle operazioni di voto: come pensate di affrontare questo “ostacolo”? 

“Siamo consapevoli delle difficoltà imposte dalla pandemia, soprattutto in alcune aree del mondo. Con le zone più a rischio siamo in contatto quotidiano per dare assistenza alle nostre sedi, proprio per individuare soluzioni concrete alle difficoltà man mano incontrate e segnalateci. In effetti, la modalità di voto per corrispondenza, che prevede l’invio del plico elettorale alla residenza dell’elettore e la restituzione della busta preaffrancata contenente la scheda votata sempre via posta al Consolato, consente di evitare infatti ogni possibile occasione di assembramento e di contatto, tutelando al meglio la salute degli elettori e superando norme restrittive della circolazione delle persone. È possibile altresì esercitare da remoto, per posta ordinaria o con modalità telematiche, la cosiddetta “opzione di voto”, necessaria per l’ammissione al voto, quest’anno anche attraverso il portale dei servizi consolari Fast It. La Farnesina ha del resto già coordinato con successo e con risvolti decisamente soddisfacenti in termini di affluenza appuntamenti elettorali in contesti di pandemia. Cito per esempio l’organizzazione del referendum costituzionale tenutosi il 20-21 settembre dell’anno scorso. Pur nella grave situazione sanitaria mondiale, gli elettori hanno potuto esercitare il loro diritto di voto anche nelle zone più remote e prive di collegamenti aerei. Hanno votato oltre 1 milione di elettori da ben 196 Sedi diplomatico-consolari. Per questa tornata elettorale dei Comites, abbiamo investito molto sulla semplificazione delle procedure elettorali e amministrative, ottenendo un importantissimo risultato con l’inclusione nel Decreto-legge n.117 del 17 agosto di norme di semplificazione per la presentazione delle liste: riduzione del 50% del numero minimo di sottoscrizioni necessarie alla presentazione delle liste ed esenzione dall’autentica della firma delle sottoscrizioni stesse previa esibizione di copia di un documento d’identità firmata dal sottoscrittore stesso. Lo sforzo di facilitazione delle operazioni continuerà nella puntuale assistenza a tutta la rete consolare in ogni fase degli adempimenti.”

Un argomento molto dibattuto, è la cosiddetta “inversione dell’opzione di voto”; secondo diversi pareri, può rappresentare un deterrente alla partecipazione al voto…

“Il sistema di voto descritto è stato introdotto in un’ottica di razionalizzazione della spesa pubblica, e si fonda sulla manifestazione di volontà dell’elettore di partecipare al voto per ogni singola tornata elettorale. Si stima che il costo delle elezioni con opzione inversa si aggiri intorno al 30% rispetto alle elezioni che non prevedono la necessità di iscrizione al voto. L’opzione inversa responsabilizza notevolmente l’elettore e pone una sfida impegnativa alle nostre sedi all’estero e agli stessi organi di rappresentanza, chiamati a persuadere gli elettori della propria importanza e del proprio valore. Come ho già potuto affermare, la Farnesina sta intensificando la propria azione informativa, avendo cura di comunicare in modo chiaro e semplice tutte le modalità per esprimere l’opzione di voto con l’obiettivo di assicurare la più ampia consapevolezza possibile delle regole del procedimento elettorale. La clausola dell’opzione inversa è un meccanismo temporaneo, introdotto dal decreto-legge 30 maggio 2012, n. 67, come modificato dal decreto-legge 1° agosto 2014, n. 109, nelle more del passaggio da un sistema di voto cartaceo a quello digitale. Sul voto digitale è allo studio una sperimentazione, peraltro prevista dalla Legge di Bilancio 2021, proprio in occasione di queste elezioni dei Comites. La Farnesina sta infatti lavorando con grande determinazione e da lungo tempo a una sperimentazione del voto elettronico, che coinvolgerà nove sedi diplomatico-consolari pilota. Sarà la prima volta che un'Amministrazione italiana sperimenta il voto elettronico: è una sfida interessante e molto impegnativa, sulla quale vale la pena investire.”