Gli irriducibili. Quelli che tengono duro e non mollano, promettono battaglia, annunciano che resisteranno fino alla fine, in nome dell'inviolabile diritto a finire in terapia intensiva. Sono i no vax italiani, quelli che - per ora - non si piegano alla "dittatura sanitaria" di chi vorrebbe evitare che finiscano al camposanto, o che paralizzino di nuovo l'economia a causa di nuovi e tragici lockdown.
Il governo li ha contati, li ha pure suddivisi in categorie anagrafiche. Spiccano i 207.284 over 80, quelli che avrebbero dovuto essere i primi a correre all'hub più vicino, il 4,54% del totale. Altri 437.198 hanno tra 70 e 79 anni (7,26%), mentre 727.620 (9,63%) ha tra 60 e 69 anni. Gli over 50 sono 1.194.580, il 12,38% della categoria.
Ma lo zoccolo duro è formato dagli over 40 (1.404.601, 15,99%) e dagli over 30 (1.059.039, il 15,59%). Più contenuta la percentuale degli over 20 (10,45%, 628.419) mentre sono 1.169.187 i ragazzi dai 12 ai 19 anni che hanno scelto - o a cui è stato impedito - di vaccinarsi. Il 25,27% dell'intera platea.
In totale 6.827.928 persone. Uno più, uno meno. Ma sui social sembrano molti di più. Agguerritissimi, attivissimi, con una fede incrollabile nel fatto che sia tutto un complotto e che il Covid sia al massimo un'influenza. Quelli che non si piegheranno mai. Per ora.