Questo evento viene festeggiato nei ristoranti in tutto il mondo nella forma più popolare della pizza, ossia la margherita. Ma anche nelle versioni creative contemporanee dei diversi chef a significare l’evoluzione di una ricetta storica nel tempo e nello spazio.
I festeggiamenti per la giornata internazionale della pizza hanno avuto luogo la prima volta il 17 gennaio 2018.
A dire il vero, in Campania la Giornata della Pizza si festeggia da un po’ più di tempo. Le sue origini sono proprio legate a Sant’Antonio, il capostipite dei monaci cristiani nato in Egitto e tradizionalmente associato all’elemento del fuoco. Infatti secondo una delle tante leggende associate al suo culto, l’eremita sarebbe sceso nell’inferno. Per strappare le anime dei peccatori alla loro condanna eterna. Lottando contro il demonio e riportando in seguito delle piaghe dolorose simili a ustioni. Non a caso l’herpes zoster, malattia della pelle scatenata da un’infezione virale, viene comunemente definito “fuoco di Sant’Antonio”.
Comunque in onore di questo personaggio – che la regione cristiana vuole anche protettore dei pompieri, dei panettieri e degli animali – sono sempre state organizzate delle celebrazioni significative nella capitale partenopea, come l’accensione dei “ceppi”, “fucaroni” o “focazzi”, grandi falò dalla funzione purificatrice con cui gli abitanti salutavano l’anno appena trascorso, preparandosi ad accogliere quello nuovo.
A Napoli, nei primi anni del ‘900, il 17 gennaio era anche la “giornata dei pizzaioli”. Questi, infatti, cessavano di lavorare a mezzogiorno per poter trascorrere le ore pomeridiane e serali con i propri parenti.
E ad oggi la giornata internazionale della pizza è riconosciuta a livello globale.
Una data simbolica per omaggiare l’arte che ha trasformato un semplice impasto di acqua e farina nel piatto più popolare della cucina italiana.
Specialmente nell’epoca di emergenza sanitaria che ci troviamo a vivere, celebrare la pizza è importante. È un modo di sperare nel futuro, per tornare a mangiarle serenamente seduti in pizzeria. Senza esser costretti per forza di cose al delivery o all’home made.