Non lo dicono apertamente, ma le istituzioni europee si augurano di vivo cuore che la corsa al Quirinale si concluda con l'elezione di Mario Draghi, o comunque con una non meglio specificata "stabilità". Piuttosto eloquenti, in tal senso, le parole del commissario europeo per il Bilancio, l'austriaco Johannes Hahn.
"Ci auuguriamo che la situazione attuale di stabilità continui. Con il governo Draghi vediamo che ci sono molte rassicurazioni e c'è fiducia che i soldi del Recovery fund siano ben spesi. Non ho dubbi - è il monito neanche troppo velato del commissario - che gli oltre mille grandi elettori incaricati siano pienamente consapevoli della posta in gioco.
Dal commissario UE Valdis Dombrovskis, invece, arriva una nota di cautela riservata agli stati come l'Italia, Lituania e Lettonia che hanno aumentato la spesa corrente, passata all'1,5% del Pil. "La nostra posizione è assicurare che le misure di supporto siano temporanee e mirate e che non lascino un onore permanente sulle finanze pubbliche e ciò particolarmente rilevante per gli Stati membri fortemente indebitati", avvisa Dombrovskis.