L'Italia prova a ripartire, ma non mancano mugugni e critiche. In particolare dal mondo della scuola. Da oggi, dunque, in virtù delle nuove regole disposte dal decreto approvato il 2 febbraio, nel Belpaese ci saranno meno restrizioni e più riaperture, anche se il governo continua a predicare massima cautela confermando il Green Pass. D'altronde è sì vero che la curva dei contagi da Covid è in calo di circa due terzi delle province italiane ma è anche vero che i valori dell'incidenza permangono ancora elevati.
MENO DAD A SCUOLA
Si riparte, dunque, con prudenza: Super Green Pass con durata illimitata, nuovo sistema per le quarantene (che vengono dimezzate a cinque giorni per i non vaccinati) e per le Dad, con gli studenti che torneranno quasi tutti in classe. Dalle elementari alle superiori, infatti, i vaccinati e i guariti potranno, d'ora in poi, restare sempre in classe, mentre i non vaccinati vedono un dimezzamento delle giornate di Dad. Tuttavia nel mondo della scuola non mancano le polemiche: secondo i presidi "regna la confusione".
L'ACCUSA DEI PRESIDI
"C'è un aggrovigliarsi di disposizioni, spesso in contraddizione tra loro, di fronte alle quali rimaniamo perplessi: serve una cabina di regia. I presidi così sono costretti a fare i dirigenti sanitari, perdendo di vista la formazione", accusa Mario Rusconi, presidente dei presidi romani.
ZONA BIANCA: ADDIO MASCHERINE
Per quanto concerne l'utilizzo dei dispositivi di protezione, da venerdì prossimo scatta l'addio all'obbligo delle mascherine all'aperto in zona bianca e sempre da venerdì anche le discoteche potranno riaprire con certificato rafforzato, mascherine (ma non in pista) e capienza al 50 per cento.
RIAPRIRE SI MA CON PROGRESSIVITA'
Attenzione però a non esagerare. "Va gestita la riapertura", "con un'adeguata progressività" avverte, non il coordinatore del Cts Franco Locatelli. L'ultima misura a cadere sarà probabilmente proprio il certificato verde: ad avviso di Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, bisognerà infatti mantenerlo almeno per tutta l'estate.
LAVORO: DAL 15 OBBLIGO SUPER GREEN PASS OVER 50
Archiviate le modifiche alle quarantene e mandate in soffitta le restrizioni dei colori (restano in vigore quelle in zona rossa, ma solo per i non vaccinati), un'altra tappa sarà quella in vigore a partire dal prossimo 15 febbraio, quando scatterà l'obbligo del Super pass al lavoro per gli ultracinquantenni.
REGIONI VERSO IL BIANCO
Già dalla prossima settimana qualche regione potrebbe essere invece nuovamente promossa verso profili di rischio più bassi lasciando la zona gialla o arancione, come la Campania, che sembra a un passo dal bianco.
31 MARZO: SCADE STATO DI EMERGENZA
L'appuntamento decisivo ci sarà però con la scadenza dello stato di emergenza previsto, a meno di ripensamenti, il prossimo 31 marzo: se quest'ultimo non dovesse essere prorogato, infatti, andranno ridiscussi gli accordi sullo smartworking con le aziende ed anche la stessa struttura dell'attuale Commissario per l'emergenza, il generale Francesco Figliuolo, diventerebbe "ordinaria". In alternativa servirebbe un nuovo decreto ad hoc, per l'assegnazione di poteri straordinari.
A FINE MESE ARRIVA IL VACCINO DEGLI "SCETTICI"
Per concludere, sul fronte vaccini, a fine febbraio è previsto l'arrivo di "Novavax", il cosiddetto vaccino degli "scettici" proprio perché basato su vecchie tecniche, diverse da quelle vettoriali e a base mRna utilizzate finora per i sieri anti-Covid Moderna e Pfizer. La speranza è che questo aspetto potrebbe convincere i più timorosi che non si sono ancora sottoposti all'inoculazione del farmaco.
QUARTA DOSE FORSE SOLO PER SOGGETTI A RISCHIO
Per chi invece ha fatto il booster (il richiamo con la terza dose) al momento, come ha fatto capire ieri il commissario Figliuolo, non è prevista la quarta dose, eccetto probabilmente per immunodepressi e anziani, vale a dire per i soggetti a rischio.