di Matteo Forciniti
È uno dei luoghi più caratteristici della costa uruguaiana che adesso gode di un riconoscimento speciale: recentemente, in occasione dell’avvio della stagione turistica, la rambla di Piriápolis è stata dichiarata monumento storico nazionale da parte della Commissione del Patrimonio del Ministero di Educazione e Cultura.
Quella che era nata come prima vera e propria meta vacanziera in Uruguay deve la sua creazione a Francisco Piria, un importante imprenditore figlio di immigrati genovesi attivo nel settore della costruzione che nel 1910 diede inizio ai lavori per la fondazione di questa cittadina dal fascino speciale con alle spalle il Cerro Pan de Azúcar. L’elemento centrale del progetto è ovviamente il suo lungomare (la “rambla”), completato nel 1915 e inaugurato accanto al porto nel 1916: per edificare questi cinque chilometri di strada a ridosso del mare Piria utilizzò materiale lapideo estratto dalle proprie cave. Nel corso degli anni questo lungomare ha visto crescere una località abbastanza particolare alle sue spalle, quasi un’anomalia nel paesaggio costiero dell’est uruguaiano dominato dall’Oceano Atlantico.
“Questa rambla merita la tutela di monumento storico nazionale per onorare coloro che l’hanno resa possibile e che ha aggiunto valore alla nostra vita personale e collettiva” ha motivato la Commissione del Patrimonio nel comunicare la sua decisione. “Questo è un lungomare storico per l’Uruguay, di enorme valore artistico e urbano e con una qualità progettuale unica che arriva ai nostri giorni con un ottimo livello di conservazione e manutenzione”.
Il riconoscimento dello stato uruguaiano nei confronti della rambla di Piriápolis può essere considerato anche come un omaggio alla Riviera Ligure, ispiratrice determinante del sogno del costruttore visionario con la passione per la politica e l’alchimia. Poco più che bambino, dopo la morte del padre, Piria venne mandato alcuni anni in Liguria dallo zio sacerdote gesuita per la sua formazione. Di ritorno in Uruguay si dedicò alla ripartizione e vendita di lotti di terreno, cominciando ad accumulare gran parte della sua fortuna. A lui si devono 70 nuovi quartieri nella capitale e altrettanti nel resto del paese insieme ad alcune opere considerate molto importanti per l’architettura nazionale. Con l’Italia Francisco Piria mantenne un legame sempre molto forte ritornando tante volte nel corso dei suoi viaggi in Europa. Fu proprio durante uno di questi viaggi che trovò l’ispirazione per la sua località balneare da costruire in Uruguay, un progetto a cui dedicò tutta la sua vita: il modello, come confessò lo stesso protagonista, fu Diano Marina una cittadina della provincia di Imperia che affaccia sulla Riviera di Ponente e che condivide con Piriápolis caratteristiche simili nel paesaggio con le colline alle spalle e un golfo mozzafiato. Il legame tra queste due località è tale che nel 2016 venne firmato un gemellaggio tra le due amministrazioni proprio nel segno del progetto di Piria.