Quando ci vorrà per vedere in Serie A la tattica innovativa inventata da un oscuro tecnico spagnolo che allena nella serie B della Colombia?
La genialata in questione è un sistema mai visto per difendere sui calci piazzati.
Il nuovo metodo è stato immediatamente battezzato "catena umana".
I calciatori si tengono per mano in una zona precisa fino al momento in cui l'avversario non calcia verso l'area di rigore: una linea perfetta, quasi da un capo all'altro dell'area, per mantenere l'ordine fino al momento dell'esecuzione e impedire che gli avversari si inseriscono negli spazi.
In quel momento i giocatori si "slegano" e si muovono nel coprire la propria zona.
Chiaramente non siamo di fronte ad un'applicazione di una marcatura a uomo e nemmeno della difesa a zona come l'abbiamo vista finora.
Le immagini dei giocatori della squadra colombiana che si tengono per mano segnando la distanza per occupare gli spazi sono diventate virali in poco tempo ed è partita subito una grande discussione intorno a questo modo di difendere l'area di rigore.
Tuttavia, vale la pena ricordare che fino a qualche anno fa sembrava strano mettere un calciatore dietro le barriere (caimano) e oggi questo è stato implementato in tutto il mondo, per evitare che il muro venga superato con conclusioni rasoterra.
Ora spetterà agli organi competenti, Fifa in primis, decidere se accettare o bocciare questo metodo innovativo e per certi versi strano, così tanto che in Colombia si chiedono se sia lecito impedire agli avversari di attaccare utilizzando questa particolare tattica.
Ora la domanda che giriamo agi calciofili: quale squadra di Serie A utlizzerà per prima la "catena umana"?
La “catena umana” della Colombia sarà utilizzata anche nella Serie A?
I giocatori si "slegano" e si muovono nel coprire la propria zona