“Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza investiamo oltre 30 miliardi in istruzione e ricerca. Finanziamo fino a trenta progetti per infrastrutture innovative di rilevanza europea. Nei prossimi quattro anni, destiniamo 6,9 miliardi di euro alla ricerca di base e applicata. A dicembre abbiamo pubblicato bandi, che si sono chiusi questa settimana, per un totale di circa 4,5 miliardi di euro. Finanzieranno cinque Centri Nazionali, gli Ecosistemi dell’Innovazione territoriali e le Infrastrutture di Ricerca e di Innovazione. Il nostro obiettivo è favorire il progresso scientifico e coinvolgere le nostre migliori competenze”.
Mario Draghi è “emozionato e felice” quando prende la parola dopo la visita sottoterra, con il premio Nobel Giorgio Parisi, nel cuore dei Laboratori nazionali di fisica nucleare del Gran Sasso (Infn). Il premier ha poi continuato dicendo che l’impegno del governo è partire dai giovani ricercatori. Il numero di nuovi dottori di ricerca in Italia è calato del 40% tra il 2008 e il 2019, ed è oggi tra i più bassi nell’Unione europea: “Per invertire questa tendenza, raddoppiamo il numero delle borse di dottorato, dalle attuali 8-9 mila l’anno a 20mila, e ne aumentiamo gli importi".