È stato un arresto cardiaco a provocare la morte improvvisa di Eduardo Bonomi nella notte tra sabato e domenica. 73 anni, lontane origini italiane, Bonomi ricopriva attualmente l’incarico di senatore ma è noto per essere stato per un decennio il responsabile della sicurezza pubblica in Uruguay venendo pesantemente criticato dall’opposizione di destra oggi al governo del paese.
La traiettoria politica del “Bicho” - il soprannome con cui era conosciuto - iniziò negli anni settanta all’interno del Movimiento de Liberación Nacional-Tupamaros (MLN-T), la guerriglia di sinistra presente in Uruguay in quegli anni. Nel 1972 venne arrestato per l’omicidio di un poliziotto e restò in galera fino al 1985 quando tornò in libertà grazie all’amnistia con il ritorno della democrazia. L’impegno politico proseguì negli anni dopo con il Movimiento de Participación Popular (MPP) di cui fu uno dei fondatori e che oggi forma parte della coalizione di centro sinistra del Frente Amplio.
Con l’arrivo al potere della sinistra, a partire dal 2005, Bonomi cominciò ad avere un certo protagonismo iniziando ad essere ministro del Lavoro e della Sicurezza Sociale durante il primo mandato della presidenza di Tabaré Vázquez. Considerato molto vicino a José “Pepe” Mujica, fu proprio durante il governo di quest’ultimo tra il 2010 e il 2015 che assunse come ministro dell’Interno, incarico che mantenne successivamente anche con il secondo periodo di Vázquez fino al 2020.
Numerosi furono gli attacchi ricevuti in questo decennio come responsabile dell’Interno, tra questi uno dei casi più celebri fu quello di Rocco Morabito: nel 2019 il boss della ‘ndrangheta si fece protagonista di una clamorosa fuga dal carcere di Montevideo. Questa figuraccia che provocò l’irritazione dell’Italia fece saltare diverse autorità uruguaiane relazionate al caso ma non il ministro che rimase al suo posto anche se -come aveva confessato lui stesso in un’intervista- aveva presentato le dimissioni al presidente Vázquez che erano state però respinte.
I funerali si sono svolti nella giornata di domenica con una partecipata cerimonia all’interno del Palacio Legislativo, il Parlamento uruguaiano. Compagni di partito, avversari e cittadini sono venuti a dargli l’ultimo saluto nel Salón de los Pasos Perdidos.
Incredibilmente, la morte di Bonomi è arrivata nove mesi dopo e in circostanze simili a quella del suo successore Jorge Larrañaga che aveva assunto l’incarico nel 2021 con il governo di Luis Lacalle Pou.