Secondo una ricerca effettuata dalle università di York, Newcastle e Liverpool, la solitudine è una vera e propria malattia. Un soggetto privo di relazioni sociali infatti è a rischio di malattie cardiovascolari, rischio simile a quello degli ansiosi o a chi svolge un lavoro stressante.
Durante lo studio è stata scoperta un’associazione tra le scarse relazioni sociali e i problemi cardiovascolari. Dunque per ridurre il rischio di queste malattie è bene tener conto che solitudine e isolamento sociale non aiutano e che le interazioni sociali sono fondamentali per uno stile di vita sano da consigliare a tutti i pazienti.
Aumenta inoltre le malattie cardiovascolari e induce a una morte prematura. La solitudine fa male al cuore e fa vivere anche male emerge da un altro studio presentato a EuroHeartCare 2018, il congresso della Società europea di cardiologia. La ricerca ha coinvolto 13.463 pazienti danesi con cardiopatia ischemica, aritmia, insufficienza cardiaca o malattia della valvola cardiaca.
Sentirsi soli è stato associato a conseguenze negative in tutti i pazienti, indipendentemente dal tipo di malattia cardiaca. La solitudine era legata a un rischio di mortalità raddoppiato nelle donne e al rischio quasi raddoppiato negli uomini. Sia gli uomini sia le donne che si sentivano soli avevano tre volte in più di probabilità di riportare sintomi di ansia e depressione e avevano una qualità della vita significativamente inferiore rispetto a quelli che non si sentivano soli.
"La solitudine è un forte segnale che può indicare la morte prematura, il peggioramento della salute mentale e una minore qualità della vita nei pazienti con malattie cardiovascolari. Viviamo in un'epoca in cui la solitudine è più presente e gli operatori sanitari dovrebbero tenerne conto nella valutazione del rischio", ha detto Anne Vinggaard Christensen, ricercatrice del Copenhagen University Hospital, che ha condotto lo studio.