Nazionalizzare le imprese estere in Russia, quindi farle proprie e senza neanche pagarle, poi staccare la Russia dal resto del mondo, togliendo Internet: queste le tre minacce di Putin all’Occidente. Il partito Russia Unita del presidente Vladimir Putin propone infatti di nazionalizzare gli impianti produttivi delle società straniere che hanno annunciato il loro ritiro dal mercato russo in seguito all’invasione dell’Ucraina. Lo ha riferito il servizio stampa del partito, citato dall’agenzia Ria Novosti.
Il segretario del Consiglio generale del partito, Andrei Turchak, ha affermato che l’Occidente ha scatenato una guerra con le sanzioni contro la Russia. Il compito di Russia Unita, secondo Turchak, è ora allora quello di salvare posti di lavoro e non permettere che l’economia e il potenziale produttivo vengano distrutti dall’interno. Turchak ha definito la proposta di nazionalizzare le fabbriche una misura estrema, ma ha sottolineato che la Russia non intende subire “colpi alle spalle”.
Vladimir Putin vuole inoltre disconnettere la Russia dalla rete globale di Internet. E tutto questo potrebbe accadere entro l’11 marzo. A dirlo non è una fonte anonima, un complottista o chissà chi. Parliamo di una comunicazione formale inviata a tutte le autorità federali in cui si spiega che entro l’11 marzo tutti i server e domini devono essere trasferiti nella intranet russa. Comunicazione formale inviata dal dal viceministro dello sviluppo digitale, comunicazione e mass media Cernenko.
Quindi Putin vuole staccare il suo popolo dalla rete globale. Insomma: il presidente russo vuole controllare il dissenso in maniera assoluta. Un nuovo passo che porterebbe la Russia sempre più lontana dalla democrazia e dall’occidente. Tutti i siti russi quindi entreranno, spiegano gli esperti, nella cosiddetta Intranet russa: RuNet.
Ma cosa significa? Significa per esempio che tutta la popolazione russa non potrà più leggere informazioni che arrivano dall’estero. I russi dovranno navigare soltanto in uno spazio delimitato e controllato. Il sogno di ogni autocrate in tempo di guerra e no: il controllo totale dell’informazione.