Sembra reggere la tregua concessa per l'evacuazione dei civili da Mariupol. Lo hanno garantito gli stessi russi che assediano la città e il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko.
Mariupol ma non solo. Ieri, infatti, sono state consentite evacuazioni anche da Kiev, Chernihiv, Sumy e Kharkiv, come ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca (citato dall'agenzia Interfax).
Intanto il lavoro delle diplomazie va avanti. Per il negoziatore principale di Kiev, Mikhailo Podolyak, si tratta di "comunicazioni complicate” quelle con i russi, ma che “vanno avanti".
Gli fa eco il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, anche lui scettico sull’esito dei colloqui: “Trattative difficili, ma proseguono”. Lo stesso premier, intervenuto in videomessaggio al Consiglio europeo, ha chiesto di "fermare la guerra prima che il continente sia in fiamme".
Su questo versante si muove, infine, anche Israele dove si dà per imminente una telefonata tra i rispettivi ministri degli esteri ucraino e israeliano Kuleba e Lapid.