di Luciano Neri
Purtroppo le cose sono andate diversamente. Nonostante il nemico non ci fosse più e il Patto di Varsavia si fosse dissolto, la Nato si è allargata, verso est e contro la Cina, inglobando altri 14 Paesi e cambiando i suoi concetti strategici, diventando globale e scatenando o partecipando a invasioni e conflitti in ogni parte del pianeta: dalla ex Jugoslavia all'Iraq, dall'Afghanistan alla Libia, dallo Yemen alla Siria. Non più un'organizzazione multilaterale di difesa, ma un'associazione militare globale e di offesa. Il mantenimento, l'allargamento e la trasformazione della sua missione sono il problema principale all'origine dei conflitti.
La Nato non è un'associazione di Stati sovrani, è un'associazione militare funzionale agli interessi economico-commerciali e strategici di una sola potenza, gli Stati Uniti. Che pagano e che decidono. Quello che dobbiamo considerare è che il mondo al quale pensano i governanti, i giornalisti, gli analisti da scrivania, già non esiste più. Siamo già in un altro mondo, e in quello di oggi, in quello reale, gli Stati Uniti non sono più la prima potenza globale, anche se lo restano dal punto di vista militare e del controllo delle rotte marittime.
La Cina ha cambiato l'ordine mondiale, diventando la prima potenza commerciale e industriale del mondo. É evidente che questo determina cambiamenti radicali dello stesso ordine geopolitico mondiale. La non accettazione da parte degli Stati Uniti di questa nuova dimensione multipolare, e la riproposizione di un unilateralismo aggressivo da potenza unica è il problema principale per la sicurezza globale in questo momento. Se i governi europei non avessero definitivamente seppellito, per viltà e inconsistenza politica, la propria storia ed i principi costitutivi dell'Unione, avrebbero giocato un ruolo indipendente, originale, di pace e di collaborazione globale. Una potenza come gli Stati Uniti di oggi, una potenza in declino, che si sente accerchiata, in guerra anche a livello interno, insidiata da poteri emergenti, deve essere aiutata o costretta ad accettare un nuovo policentrismo nel governo del mondo. Se non vogliamo che la guerra diventi sempre più la tragica normalità e l'unico strumento di regolazione dei rapporti tra le potenze.