In occasione del 70esimo Anniversario della nascita del Programma Fulbright in Italia, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha ospitato ieri nella Sala delle Conferenze Internazionali della Farnesina, un evento celebrativo di alto livello istituzionale, che ha visto la partecipazione del Ministro Enzo Moavero Milanesi e dell'Ambasciatore statunitense Lewis M. Eisenberg.
Sin dalla sua nascita, il Programma ha svolto un ruolo centrale nei rapporti bilaterali italo-statunitensi attraverso il finanziamento di borse di studio per la ricerca e l’insegnamento. L’Italia è stata tra i primi Paesi ad aderire al Programma e, dal 1948, circa 8.000 borsisti italiani e statunitensi hanno usufruito delle borse di studio grazie all’azione congiunta della Commissione Fulbright, della Farnesina e dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma.
Ai lavori, sono intervenuti anche l’Ambasciatore italiano negli Stati Uniti, Armando Varricchio, il Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese, Vincenzo De Luca, e il Direttore Esecutivo della Commissione Fulbright, Paola Sartorio. "Puntiamo e puntate alla competenza, mettetela al centro della vostra vita quale elemento fondamentale da porre al servizio della collettività nazionale, europea e internazionale", ha detto il Ministro agli oltre 60 borsisti italiani e statunitensi del Programma che hanno partecipato all’evento, insieme ai membri del Consiglio Direttivo e numerose personalità del mondo accademico e degli enti privati che collaborano con la Commissione Fulbright e contribuiscono allo sviluppo del progetto. Il programma, ha confermato l’ambasciatore Eisenberg, “è sempre stato una priorità per il Governo Usa”.
È toccato ad Anita McBride, membro del Direttivo della Commissione Fullbright, illustrare come il programma è cambiato negli anni, in un percorso ricordato anche dai numerosi ex alumni che oggi hanno portato la loro testimonianza alla Farnesina.
Tra loro Franco Ferrarotti, sociologo e docente universitario, che da borsista Fulbright arrivò negli Usa, in nave, nel 1951, e Sofia Corradi, la “mamma” del programma Erasmus, che proprio grazie ad una borsa di studio Fulbright frequentò la Columbia University.
Durante la celebrazione sono stati premiati tre speciali “donatori” su cui il Programma Fullbright ha potuto sempre contare: la Niaf, il gruppo Zegna e Roberto Wirth che nel 1992 ha istituito una borsa di studio, accolta nel Programma Fulbright in Italia, grazie alla quale molti studenti sordi italiani si sono specializzati negli Stati Uniti. Sordo profondo dalla nascita, Wirth ha pensato alla borsa di studio per far sì che i giovani studenti italiani avessero l’opportunità di specializzarsi alla Gallaudet University, Washington D.C. (USA), il più rinomato ateneo al mondo bilingue (American Sign Language e Inglese), accessibile agli studenti sordi, che forma professionisti nell’ambito della sordità.
“Ringrazio la Commissione Fulbright per gli Scambi Culturali fra l’Italia e gli Stati Uniti. Questo premio per me è il simbolo di un’amicizia che mi auguro possa crescere nel futuro. Ogni anno, in Italia, un bambino su 1000 nasce sordo e sin dai primi mesi necessita di un supporto adeguato per una crescita positiva. La borsa di studio contribuisce a soddisfare questa necessità”, le sue parole.