Lo studio del Ministero Economia e Finanza dice che solo il 4% dei contribuenti italiani dichiara più di 70mila euro lordi l'anno. Secondo il presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla, questo dato rappresenta “l’ennesima doccia fredda sulle prospettive di un’economia nazionale sostenibile, equa e moderna”. Pur considerando le difficoltà legate all’emergenza Covid, ha aggiunto Cuzzilla, “l’Italia si trova in una situazione surreale, da Paese involuto. Siamo purtroppo costretti a ribadire, di anno in anno, il consueto refrain: in Italia sono troppo pochi quelli che pagano le tasse mentre chi paga, paga troppo. Quello dell’evasione fiscale e contributiva è un problema enorme, una parte rilevante del Paese vive a carico di qualcun altro. Sembrano i dati di una realtà in via di sviluppo, non di un Paese tra i primi dieci al mondo per ricchezza prodotta”, aggiunge il presidente dell’associazione che di rappresentanza dei manager. “Un malcostume che dialoga con l’illegalità, a scapito di chi, come i manager, continua lavorare e a pagare perché l’Italia intraprenda la via della ripresa e della crescita”.
Secondo Federmanager, per combattere l’evasione fiscale, “che ogni anno vale la metà dell’intero Pnrr, non serve ricorrere a espedienti fantasiosi, la soluzione è a portata di mano: a partire dal contrasto di interessi, avvantaggiare e non penalizzare, in termini di deduzione/detrazione fiscale, chi versa di più e pretende la fattura. I dati ci sono, basta semplicemente far colloquiare e utilizzare al meglio le banche dati per evitare i casi eclatanti che sono noti da anni”. Ma a quanto ammonta in Italia l'evasione fiscale? Secondo gli ultimi dati disponibili, riferiti al 2019, il “tax gap” elaborato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ammontava a 80,6 miliardi di euro. Una cifra enorme ma comunque inferiore a quanto riportava l'Istat solo un anno prima: quasi 110 miliardi di euro, pari a qualcosa come il 12% del Pil italiano. Naturalmente si tratta di stime, che possono variare di molto a seconda dei criteri di analisi.
Per quanto riguarda poi l'Iva evasa, secondo la Commissione europea l'Italia era nel 2019 la maglia nera di tutto il Continente, con circa 30,1 miliardi di euro sottratti alle casse pubbliche, pari a un quarto dell'evasione Iva complessiva dell'intera Unione. E dire che questo pessimo risultato, se paragonato agli altri paesi dell'Unione, è stato comunque un successo per l'Italia rispetto all'anno precedente, il 2018, quando l'Iva evasa dai nostri connazionali si attestava a ben 35,4 miliardi di euro. Quanto all'identikit degli evasori incalliti, sul podio troviamo soprattutto lavoratori autonomi e piccoli imprenditori, che occulterebbero, secondo alcune stime, quasi il 70% del loro reddito reale. Secondo l'Istat, poi, il 47% del sommerso economico si concentra nei settori del commercio all'ingrosso e al dettaglio, dei trasporti di merce, del magazzinaggio, dell'alloggio e della ristorazione.