La Nato annuncia il sì all'ingresso di Svezia e Finlandia nell'Organizzazione, la Germania annuncia l'invio di armi pesanti in Ucraina e la Russia minaccia l'uso di "mezzi che i suoi avversari non hanno ancora". L'escalation in Ucraina non si ferma, tutt'altro. E a nulla è servita la tardiva visita a Mosca del numero uno dell'Onu, António Guterres.
"Se la Russia sarà minacciata, risponderà con mezzi che i suoi avversari non hanno ancora", aveva minacciato ieri dalla sua San Pietroburgo Vladimir Putin. "Se qualcuno dall'esterno intende interferire negli eventi ucraini, porre una minaccia alla Russia, la nostra risposta sarà fulminea. Abbiamo strumenti che nessuno ha e li utilizzeremo, se necessario. Voglio che tutti lo sappiano".
In mattinata è arrivata la replica indiretta della Nato alle minacce di Putin: "Se Svezia e Finlandia decidono di entrare nella Nato saranno accolti a braccia aperte", ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg in conferenza stampa con la presidente dell'eurocamera Roberta Metsola.
"Abbiamo lavorato con questi Paesi per anni, sappiamo che loro forze hanno gli standard della Nato, abbiamo condotto insieme in molte missioni e mi aspetto che il processo sia veloce dopo che le formalità saranno espletate". "Sono certo – ha aggiunto – che troveremo accordi di sicurezza nel periodo di interregno fino a quando sarà ratificata la loro scelta".
In mattinata è arrivata anche la decisione del Bundestag tedesco, che ha approvato la consegna di armi pesanti all'Ucraina.
Dopo il dibattito parlamentare, la mozione è passata con i voti di maggioranza e opposizione. I parlamentari hanno dato 586 voti favorevoli, 100 contrari. Sette si sono astenuti.
Il Regno Unito ha reso noto che sta già fornendo a Kiev missili a lungo raggio Brimstone, usati al momento come armi terra-terra, ma pianifica pure l'invio di specifiche batterie "anti nave". Lo ha precisato Ben Wallace, ministro della Difesa di Boris Johnson, dicendosi d'accordo con la collega degli Esteri, Liz Truss, sull'obiettivo di costringere la Russia a lasciare "tutta l'Ucraina", inclusi Donbass e Crimea, oltre che a impedirle di "controllare il Mar Nero".
Wallace ha peraltro negato l'accusa russa di un coinvolgimento della Nato nel conflitto, sostenendo che il Regno fornisce armi "come 40 altri Paesi in base ad accordi bilaterali".
Risposte che arrivano dopo l'appello del comandante delle Forze aree di Kiev: "Abbiamo bisogno id nuove attrezzature di fabbricazione occidentale che siano efficaci. La guerra non finirà presto, abbiamo bisogno di armi oggi", ha detto Mykola Oleshchuk in un messaggio su Telegram.
Il comandante ringrazia per gli aiuti e l'equipaggiamento finora forniti dai Paesi europei e dagli americani ma sostiene non sia sufficiente perché con il materiale fornito non si riescono a "distruggere obiettivi a bassa quota, come gli elicotteri".