Se Sparta piange, Atene non ride. Se ieri abbiamo parlato di un Centrodestra tutt’altro che unito, non è che dall’altra parte la situazione sia più tranquilla. Anzi, ora all’interno della maggioranza ci sono delle tensioni tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico dopo che i pentastellati si sono astenuti nel corso della votazione sul Dl Aiuti. Il motivo va ricercato sulla norma che apre alla possibilità di realizzare un inceneritore a Roma, ipotesi che non andava giù ai pentastellati che hanno cercato di far stralciare la norma. Non riuscendovi. Da qui la decisione di non votare.
"L'Italia ha intrapreso la strada della transizione ecologica, la scelta di un inceneritore è contro ogni dettame della comunità europea in materia di sviluppo sostenibile e di chiusura del ciclo dei rifiuti. Un vergognoso stratagemma inserire, all'interno di un decreto che contiene circa 14 miliardi di aiuti, sacrosanti, per famiglie e imprese, una norma per permettere al sindaco di Roma di costruire un inceneritore. Cosa c'entra con il provvedimento? Nulla. Giuseppe Conte è stato chiaro: non accettiamo ricatti", la presa di posizione del Movimento 5 Stelle per bocca di Francesca Flati, deputata romana del Movimento 5 Stelle.
È stata la scintilla per lo scontro con i democratici, che avrebbero chiesto agli ‘alleati’ del fronte progressista di non votare la singola norma, contenuta nell’articolo 13, anziché non votare l’intero provvedimento. Il premier Mario Draghi comunque è andato avanti per la propria strada, prendendosi i complimenti del segretario del Pd Enrico Letta che di conseguenza hanno fatto aumentare la distanza dal M5S. Inoltre un altro scontro tra la galassia pentastellata e il primo ministro Draghi viene dalla questione legata al superbonus, misura sponsorizzata dai grillini.
“Non siamo d’accordo sulla validità del Superbonus al 110% - le parole del premier -. Il nostro governo è nato come governo ecologico, ma possiamo non essere d’accordo sul Superbonus del 110% e non siamo d’accordo sulla validità di questo provvedimento con il quale il costo di efficientamento è più che triplicato, i prezzi degli investimenti sono più che tripli perché toglie la trattativa sul prezzo".
"Ricordo a Draghi che il Superbonus è espressione della volontà parlamentare di tutte le forze politiche, e per questo, anche se il suo giudizio personale è negativo, non può boicottare una misura che peraltro in più occasioni ha ricevuto lodi dalla stessa Unione Europea", la replica del deputto del M5S Riccardo Fraccaro