di Stefano Ghionni
Qualcuno ha visto, nelle parole di Vladimir Putin, qualche segno di distensione ieri, sulla piazza Rossa in occasione dell’anniversario della vittoria sulla Germania nazista nella seconda Guerra Mondiale. Anche se prima non ha perso l’occasione per ricordare agli astanti il motivo che ha portato la Russia ad attaccare l’Ucraina, continuando a parlare di operazione militare e non di guerra: “L'Occidente preparava l'invasione dei nostri territori”. Insomma, trattasi di un’operazione preventiva.
“L'aggressione nelle nostre terre storiche della Crimea – ha aggiunto - è stata una minaccia ai nostri confini, inammissibile per noi. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e assolutamente giusta”. E poi ancora: “La Russia ha chiesto di avere un dialogo sicuro con l'Occidente. I paesi della Nato non hanno voluto ascoltarci e questo significa che avevano piani diversi” ha detto Putin che ha parlato della “decisione di un Paese sovrano autonomo e forte”.
Ed è a questo punto che Putin ha cercato, in qualche modo, di rendersi in qualche modo più morbido, dicendo no all’orrore di una guerra globale: “Dobbiamo compiere ogni sforzo per evitare l'intensificarsi e l'espansione del conflitto, che ci porterebbe a una situazione ingestibile”. Nel giorno della vittoria sul nazismo diffuso su Telegram anche il videomessaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“Stiamo combattendo per la libertà dei nostri figli e quindi vinceremo – le sue parole -. Non dimenticheremo mai cosa fecero i nostri antenati durante la seconda Guerra Mondiale, che uccise più di otto milioni di ucraini. Molto presto ci saranno due giornate della vittoria in Ucraina. E qualcuno non ne avrà nessuna. Abbiamo vinto allora. Vinceremo ora – la promessa -. E Khreshchatyk vedrà la parata della vittoria: la vittoria dell’Ucraina! Buona vittoria nel giorno della vittoria sul nazismo!».
Khreshchatyk è la strada principale di Kiev, distrutta durante il secondo conflitto mondiale da parte dell’Armata Rossa in ritirata e ricostruita dopo il conflitto. Oggi è il centro amministrativo e commerciale della città, e quindi un luogo popolare per gli abitanti della Capitale ucraina. Riferendosi quindi al presidente russo, citato senza mai nominarlo direttamente, Zelensky ha affermato che "solo un pazzo può sperare di ripetere 2.194 giorni di guerra", quelli del conflitto mondiale.