di Matteo Forciniti
Si è svolto pochi giorni fa a L’Avana il tredicesimo congresso mondiale della Confederazione degli Italiani nel Mondo (CIM), una rete di associazioni, consorzi e imprese di italiani all’estero. A rappresentare l’Uruguay, fresco di nomina, è stato Nicolas Nocito, consultore dell’Associazione Calabrese che ci racconta le tematiche affrontate al congresso e le prossime sfide future per cercare di far crescere la CIM.
“La mia nomina è stata proposta da Corrado Bosco, del Brasile, conosciuto all’interno della consulta dei calabresi all’estero, che è stata poi accettata. Per me è stato un orgoglio e un grande onore poter rappresentare l’Uruguay e la collettività italiana” afferma Nocito.
Nata trent’anni fa su impulso di Angelo Sollazzo, la CIM si presenta come la “più grande organizzazione associativa dei cittadini residenti all’estero autonoma dai partiti, dai sindacati e dai governi” e promuove diversi eventi incentrati soprattutto sull’ambito culturale, il made in Italy e tutto ciò che riguarda l’emigrazione.
Al congresso di Cuba -intitolato “L’impresa, il lavoro e la cultura italiana portatori di sviluppo e di pace”- hanno partecipato circa 200 delegati provenienti da 33 paesi in tutto il mondo oltre che rappresentanti del governo italiano, del Parlamento, degli enti pubblici e locali, politici esteri di origine italiana, esponenti del mondo della cultura, dell’industria, dell’economia, dello spettacolo.
Diverse le tematiche che sono state affrontate durante le tre giornate di dibattito a partire dalla difesa della cultura italiana: “Si è discusso in particolare su come fare per poter difendere i dialetti che continuano ad essere parlati all’estero ma in Italia sono stati completamente abbandonati”. Altro argomento sempre molto sentito è quello del turismo di ritorno che “è stato affrontato con il presidente dell’Associazione I Borghi più Belli d’Italia cercando di capire cosa possiamo fare noi dall’estero per poter far tornare la gente nei paesi di origine”. Gli ultimi aspetti, non meno importanti, riguardano l’industria, l’energia e la costruzione con le opportunità di investimenti e infine il settore dell’agroalimentare con particolare riferimento al biologico, senz’altro una delle eccellenze italiane più apprezzate al mondo: “Su quest’ultimo punto si è parlato su come diffondere i prodotti italiani nei nostri paesi, come esportarli e come farli conoscere al grande pubblico”.
“A livello personale” -conclude Nocito- “posso dire che è stata un’esperienza spettacolare perché ho avuto l’opportunità di entrare in contatto con altri italiani da tutto il mondo. Torno dal congresso con l’obiettivo di cercare di far crescere la CIM in Uruguay, iniziare a diffonderla per poter creare un gruppo di giovani e poi dopo cercare di pianificare eventi”.