"Gli Usa pensano di essere l'unico centro del mondo", ma "l'era del mondo unipolare è finito", un cambiamento storico che "non è reversibile". È slittato, ufficialmente per i problemi legati agli attacchi hacker ai sistemi del Forum di San Pietroburgo, ma poi il presidente russo Vladimir Putin ha preso la parola in presenza, davanti alla platea dello Spief. Un duro attacco contro gli Stati Uniti, il "poliziotto del mondo", che "agiscono facendo finta di non notare che ci sono altri centri forti nel mondo". Sono invece "in atto nell'economia e nella politica internazionale cambiamenti tettonici e rivoluzionari".
L'Occidente "mina intenzionalmente le fondamenta internazionali in nome delle loro illusioni geopolitiche" aggiunge il leader del Cremlino, che ha sottolineato la capacità di resilienza delle finanze russe. Le sanzioni contro la Russia "sono folli e sconsiderate, il loro scopo è schiacciare l'economia della Federazione russa, ma non non hanno funzionato".
Gli Stati Uniti "hanno stabilito che i loro interessi sono sacri e, in questo modo, il mondo è instabile" dice ancora Putin, che ne ha per l'Europa, che ha "perso la propria sovranità". I politici europei "hanno già causato con le loro stesse mani seri danni alla propria economia", prima di tutto con l'alto tasso di inflazione e con la minore competitività.