Cateno De Luca è il nuovo sindaco di Messina. Il deputato regionale eletto a Palazzo dei Normanni con l'Udc e poi passato al gruppo Misto ha ottenuto il 65,28% dei consensi (47.835 preferenze), lasciando il suo 'sfidante' Dino Bramanti, candidato del centrodestra, sostenuto da dieci liste e da tutti i partiti da Forza Italia alla Lega, da Diventerà bellissima a Fratelli d'Italia, al 34,72% (25.442). Una vittoria schiacciante che porterà il deputato 'ribelle' alla guida della città senza nessun consigliere: al primo turno, infatti, nessuna delle liste civiche che lo appoggiavano aveva superato la soglia di sbarramento.
Dopo una campagna elettorale dai toni infiammati e con attacchi quotidiani, De Luca, indicato dal suo avversario nell'ultimo appello agli elettori prima del silenzio elettorale "un'onta della politica", un "millantatore" e un "bugiardo seriale", ha conquistato Palazzo Zanca e il primo gesto è stato portare un mazzo di fiori alla statua della Madonna. "La città ha bocciato la campagna elettorale delle calunnie ed ha premiato il modello di governo della concretezza" ha detto il neo sindaco.
Cateno De Luca è un personaggio noto per le sue stravaganze. Nel 2007, giovane deputato all'Ars, era entrato nella sala stampa dell'Assemblea regionale dove, tra lo stupore di cronisti e commessi, si spogliò fino a restare in mutande. Per coprire gli slip usò il drappo della Trinacria, che rappresenta la Sicilia. In una mano teneva la statuetta di Pinocchio e nell'altra una Bibbia. Ma non era la prima volta. Già l'anno prima De Luca, a Messina, per protestare contro il mancato finanziamento per il trasferimento dell'acqua potabile a Lipari, si era svestito per la prima volta. La sua carriera politica è iniziata nel 1986 nella Dc; nel 2003 è stato eletto sindaco di Fiumedinisi (Messina) e nel 2006 all’Assemblea regionale siciliana nella lista del Mpa. L’anno successivo ha fondato l’Associazione Sicilia Vera. Nel 2008 è stato rieletto all’Ars nel Mpa, partito che ha lasciato nel 2010 per diventare capogruppo all’Ars di Forza del Sud, fondato da Gianfranco Miccichè.
A novembre 2017, ad appena due giorni dalla sua elezione, era finito in manette. "Di processi ne ho già fatti 14, ora faremo il quindicesimo..." aveva detto durante l'arresto. Il parlamentare era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari: era finito
agli arresti "in qualità di promotore di un’associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di una rilevante evasione fiscale di circa 1.750.000 euro", faceva sapere la Gdf. Due giorni dopo il neo deputato Udc è stato assolto dall'accusa di tentata concussione e falso in atto pubblico. I reati contestati, per cui il parlamentare era finito anche in cella, erano relativi a un periodo compreso tra il 2004 e il 2010, quando De Luca era sindaco di
Fiumedinisi. Secondo l’inchiesta della Procura messinese, l’ex sindaco avrebbe stravolto il programma per favorire imprese edilizie della sua famiglia. Cateno De Luca è stato assolto perché il fatto non sussiste.