di Matteo Forciniti
C'è chi lo ha definito il "Maracanazo" della giustizia e chi invece si è scagliato contro il giudice fautore del provvedimento. L'unica cosa certa è che quella emessa dal giudice Alejandro Recarey rappresenta una sentenza storica che sta varcando in queste ore i confini dell'Uruguay: il Tribunal de lo Contencioso Administrativo (TCA) ha imposto un ultimatum tanto al Governo uruguaiano come a Pfizer chiedendo chiarimenti riguardo il vaccino anti-Covid somministrato nel paese, la sua composizione, l'efficacia e i possibili eventi avversi.
La notizia è stata diffusa nella giornata di sabato e sta infiammando il dibattito pubblico in Uruguay. C'è tanta attesa infatti sulla scadenza delle 48 ore ordinate dal tribunale che dovrebbero portare qualcosa nella giornata di mercoledì: all'audienza sono attesi i rappresentanti della Presidenza della Repubblica, del Ministero della Salute e della società statunitense.
La sentenza più famosa della vita di Alejandro Recarey è partita da una richiesta presentata dall'avvocato Maximiliano Dentone che chiedeva di sospendere la somministrazione del vaccino per i bambini dai 5 anni in su. In base alla decisione del tribunale, l'esecutivo e la casa farmaceutica dovranno presentare la documentazione sulla composizione del vaccino includendo la possibile presenza di "ossido di grafene" o "elementi nanotecnologici".
Si richiedono anche dati che dimostrino "l'innocuità" della "sostanza chiamata RNA messaggero" e che dimostrino con studi dell'agenzia statunitense degli Stati Uniti, la FDA, "la natura sperimentale" dei vaccini. Il magistrato chiede poi alle autorità di "spiegare se sono state studiate terapie alternative contro il covid-19" e "in caso negativo, chiarire perché queste soluzioni non sono state esplorate". Recarey chiede infine di conoscere anche tutti i contratti che sono stati firmati al momento dell'acquisto dei vaccini tra l'esecutivo uruguaiano e Pfizer.
"Il processo di vaccinazione portato avanti dal Potere Esecutivo è manifestamente illegale e pericoloso" si legge nel documento presentato dall'avvocato Maximiliano Dentone. Per questo motivo "deve essere interrotto fino a quando non saranno verificate la sicurezza e l'efficacia delle sostanze e non saranno rispettate le prescrizioni di legge, ad oggi non soddisfatte". "Il governo" -prosegue il testo- "ha violato i principi minimi e basilari della legge precauzionale e sta portando avanti un vero e proprio esperimento prendendo i bambini come topi da laboratorio".
Cosa farà adesso il governo di Lacalle Pou di fronte a questa sentenza? Ieri il ministro della Salute Daniel Salinas e il sottosegretario José Luis Satdjian si sono riuniti presso la Torre Ejecutiva con il segretario della Presidenza, Álvaro Delgado e il sottosegretario Rodrigo Ferrés per discutere la strategia da portare avanti. Secondo le prime anticipazioni apparse sulla stampa, il governo potrebbe rifiutarsi di rispondere alle richieste del tribunale basandosi sul principio di "non legittimità del ricorso".