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di ROBERTO ZANNI
Gli Stati Uniti non sono più quelli di un tempo. I problemi che una volta appartenevano solo agli altri, alle altre nazioni, all'improvviso sono diventati il pane quasi quotidiano anche degli americani. Prezzi elevati, benzina alle stelle, il costo delle case che per le classi media e medio-basse è diventato praticamente inaccessibile. E poi la violenza, troppa. Se una volta i costi elevatissimi appartenevano soltanto alle due grandi metropoli, New York in primis e Los Angeles a ruota, ecco che adesso si sono sparsi in lungo e in largo.
C'è un rimedio? Al momento proprio no, con un'inflazione a livelli che non si vedevano dagli anni '80 che l'amministrazione Biden si ostina a sottovalutare cercando i problemi da risolvere da altre parti, senza guardare a quello che il cittadino comune si trova di fronte. E allora ecco una soluzione, non per tutti ovviamente, ma che si sta facendo largo: lasciare gli Stati Uniti per l'Europa, quando un tempo invece succedeva l'esatto contrario.
Le mete più gettonate? Beh qualcuno forse non ci crederà ma in cima alla lista c'è anche l'Italia, con Portogallo, Grecia, Spagna e Francia. E non si tratta solo di casi sporadici, ma di una tendenza che è stata rilevata anche dai grandi media a cominciare da Bloomberg che al fenomeno dell'emigrazione degli americani ha dedicato un ampio servizio. Così Sotheby's International Realty, gruppo che si occupa di acquisto/vendite di immobili, ha sottolineato come le richieste degli americani che desiderano trasferirsi in Grecia tra aprile e giugno sono aumentate del 40% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. E che dire poi dell'Italia e della Francia?
La domanda a stelle e strisce per la Penisola è la più rilevante degli ultimi tre anni secondo i numeri di Jack Harris, specialista immobiliare di Knight Frank. E per tornare a Sotheby's se nel primo trimestre 2021 gli introiti 'italiani' rappresentavano appena il 5%, ora la spinta americana si è più che raddoppiata attestandosi al 12%. E se poi adesso ci si aggiunge anche la parità tra dollaro ed euro, ecco che pensare a traslocare al di là dell'Atlantico diventa ancora più facile. E non si tratta solo di ricchi pensionati, come poteva essere qualche tempo fa, ora alla ricerca di case e appartamenti economici, anche in piccole città, c'è pure chi è ancora attivo nel campo del lavoro e grazie al 'remote work', il lavoro da casa, può permettersi di scegliere dove vivere, anche lontano dagli Stati Uniti. E se il boom delle case a un euro di borghi che in Italia si stanno spopolando ha attirato l'attenzione degli americani, non si tratta solo di investimenti o case per le vacanze, si tratta di un vera e propria scelta di vita. Così fioccano gli esempi. Come quello di Stephanie Synclair, 40 anni e un figlio, che lo scorso aprile ha acquistato casa a Mussomeli, comune di 10.000 abitanti in provincia di Caltanissetta. C'è riuscita con 60.000 euro.
"Non l'avrei mai fatto - ha detto a Bloomberg - se il mercato immobiliare degli USA non fosse stato così foille". Mrs. Synclair è di Atlanta, in Georgia, dove ora il prezzo medio di una casa ha raggiunto i 404.575 dollari, il +19% rispetto all'anno precedente. "L'aumento del costo della vita - ha affermato Michael Witkowski, vice presidente di ECA International, società di consulenza per espatriati - ha reso estremamente dispendioso vivere in qualsiasi grande città degli Stati Uniti e costo della casa, dollaro in ascesa e le forti tensioni politiche stanno contribuendo a far crescere il fascino dell'Europa". E se comunque non è sempre facile trasferirsi all'estero, a cominciare dall'ottenimento dei visti, gli americani che si dirigono in Italia guardano con grande attenzione al permesso di lavoro a distanza previsto dal Governo italiano per i cosiddetti 'nomadi digitali'.