ROMA – Il senatore eletto nella ripartizione America meridionale Fabio Porta (Pd) ha presentato nei giorni precedenti alla crisi di Governo, un'interrogazione, sottoscritta anche dal senatore eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide Francesco Giacobbe (Pd), sul Piano per il Sud 2030 presentato nel febbraio 2020 dal ministro pro tempore per il Sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, insieme all'allora presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte.
Il Piano, che si poneva tra gli obiettivi quello di trasformare l'esodo in particolare delle nuove generazioni da stato di necessità ad "autonoma scelta e possibilità", proponeva la costruzione di una "rete di talenti per il Sud" con l'intento – ricorda l'interrogazione – di "favorire il trasferimento di conoscenze e buone pratiche, sfruttando i vantaggi delle reti telematiche e digitali; la diffusione di una cultura delle politiche di innovazione e della nuova imprenditorialità tecnologica; il sostegno a giovani che vogliono restare o tornare al Sud per dare vita a start up o lavorare in hub di ricerca; l'ingresso di talenti in partnership imprenditoriali innovative".
Tra gli obiettivi immediati, la costruzione di piattaforma digitale dei talenti, uno strumento per consentire a questi di essere interrogati "individualmente o in via istituzionale, da parte di amministrazioni, imprese, cittadini impegnati in progetti di innovazione". Tra le collaborazioni attivate per la realizzazione del progetto, Porta ricorda in particolare quella con la Direzione generale per gli italiani all'estero del Maeci, che aveva "prontamente attivato la rete estera nella ricerca e segnalazione dei talenti italiani all'estero, con il Consiglio generale degli italiani all'estero e con l'Istituto Italo Latino Americano, oltre che con numerose università italiane e straniere, associazioni di emigrazione e loro federazioni, fondazioni, ed altre simili istituzioni".
"Nel giro di alcuni mesi – segnala Porta – erano stati selezionati circa 800 profili di talenti, collocati nei tre macro ambiti delle politiche pubbliche, dell'innovazione sociale e tecnologica e dell'impresa, mentre la rete dei talenti, nel suo complesso, era stata incardinata nell'Agenzia della Coesione". Tuttavia il lavoro si interrompeva per la conclusione di quella esperienza di governo – ricorda il Senatore, pur segnalando come il Piano sia ancora "formalmente in vigore" e che "i suoi obiettivi e le sue indicazioni politiche restano impegnative, tanto più che i processi economici e sociali che ne avevano legittimato l'adozione continuano a incidere profondamente nel corpo della società meridionale, con prospettive che giustificano serie preoccupazioni e richiedono misure efficaci e innovative".
Considerando anche che "la fase di stagnazione indotta dall'ondata pandemica ha esteso i suoi effetti ben oltre l'ambito meridionale", l'interrogazione chiede al ministro per il Sud Maria Rosaria Carfagna e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio se essi "non ritengano di disporre che il lavoro impostato nel recente passato riguardo alla rete dei talenti sia ripreso e completato" e se non ritengano di prevedere per esso "un riferimento territoriale più ampio, tendenzialmente di estensione nazionale, eventualmente prevedendo un passaggio di competenze al Ministero degli Affari esteri"