Di Matteo Forciniti
Ai prossimi Mondiali di calcio del Qatar, per la seconda volta consecutiva, la nazionale italiana non ci sarà. A cercare di compensare in qualche modo questa grossa delusione ci penserà il gruppo Reda, un'azienda tessile piemontese che sarà presente grazie agli abiti della "Celeste".
La notizia è stata anticipata dalla Auf (Asociación Uruguaya de Fútbol) nell'ambito di un progetto più grande che cercherà di promuovere la lana uruguaiana nel mondo come un prodotto di alta qualità.
La lana merino ultrafina sarà alla base dell'elaborazione dei 70 abiti destinati alla delegazione uruguaiana in Qatar tra giocatori, corpo tecnico e dirigenti: "Vogliamo mettere in evidenza la qualità del prodotto uruguaiano in modo da mostrare una rappresentazione che va al di là dell'ambito sportivo dato che abbiamo un settore produttivo alle spalle" ha dichiarato il presidente della Auf Ignacio Alonso in un'intervista a El Observador. Insieme alla Auf stanno partecipando al progetto che cerca di promuovere a livello mondiale la marca Uruguay Woolsanche la Secretaria Nacional del Deporte, il Ministero dell'Allevamento, Agricoltura e Pesca, l'Inia (Instituto Nacional de investigación Agropecuaria) insieme ai produttori dell'industria locale.
Il lungo processo per la produzione di questi abiti è partito dagli ovini allevati in tutto il paese e da cui è stata estratta questa lana inviata in Italia dalla compagnia Lanas Trinidad. A lavorarla è stata la prima azienda tessile italiana e tra le prime al mondo che è presente a Valdilana in provincia di Biella dal 1865: il gruppo Reda si è incaricato di trasformare il tutto in filato e in tessuto che è stato poi rispedito in Uruguay dove si trova attualmente sotto il lavoro di un gruppo di sarti.
La lana merino è la fibra che si ottiene dalla pecora merino ed è molto apprezzata per via della sua finezza dato che il pelo di questa pecora è più sottile rispetto al pelo di una pecora tradizionale. Questa sua particolare caratteristica, insieme alle altre qualità della lana comune, ne fanno una fibra molto pregiata, ideale per determinate confezioni di abbigliamento, soprattutto abiti maschili. Un abito confezionato con questo tipo di lana presenta notevoli vantaggi: è resistente all'usura e alla piega e, a differenza della lana comune, essendo più leggero può essere indossato anche nelle stagioni più calde. Un aspetto, questo, che risulta determinante per un ambiente come quello del Qatar dove nel periodo dei Mondiali programmati dal 20 novembre al 18 dicembre le temperature si aggirano intorno ai 25 gradi. Un abito prodotto con questa lana in Italia può arrivare a costare fino a 3mila euro ha indicato El Observador.
Non è la prima volta che la lana merino uruguaiana, la cui produzione è cresciuta enormemente negli ultimi vent'anni, viene lavorata in Italia. In passato ci sono state già diverse esperienze di collaborazione con Lanas Trinidad.
Quello della lana è un settore estremamente importante per l'economia uruguaiana. In base a un rapporto dell'istituto Uruguay XXI pubblicato nel mese di giugno, nel 2021 le esportazioni di lana nelle sue diverse forme ha raggiungo un valore complessivo 169 milioni di dollari con un aumento del 73% rispetto al 2020 anche se i numeri restano ancora più bassi rispetto al periodo compreso tra il 2010 e il 2015 quanto il settore aveva superato i 200 milioni di dollari. Nel 2021 la lana è stato il quindicesimo prodotto uruguaiano più venduto all'estero che nella metà dei casi (il 46% del totale venduto) è arrivato nell'Unione Europea.