Franco Esposito
Proprio vero: è l'anno del clima impazzito. Delle folli stagioni di questo incredibile inesiderato compagno di viaggio diventato un'ingombrante minaccia sul capo degli italiani. Centotrentadue eventi estremi oltre la media dell'ultimo decennio hanno caratterizzato e segnato in maniera spesso drammatica il periodo da gennaio a luglio, Sorpresi anche gli esperti, una roba così non se l'aspettavano neppure loro. E lo scenario futuro non promette nulla di buono.
Significa cosa? Semplicemente che farà più caldo e più frequenti saranno i fenomeni estremi. Le previsioni non mettono allegria, anzi seminano sconcerto e grandi preoccupazioni. Il Paese, si sa, non è attrezzato per gli eventi al di là della norma, figuriamoci per quelli cosiddetti appunto estremi.
Al livello di constatazione, con l'obbligo di dover stilare un primo bilancio, gli esperti comunicano che le piogge al Nord hanno raggiunto livelli da record. Accquazzoni senza precendenti e danni conseguenti esattamente enormi. In Pimonente e nel Veneto in particolare. Lo stato di calamità anche in Emilia Romagna, Ferrara letteralmente allagata, con sommo dispetto e preoccupazione da parte degli amanti della bicicletta. Ferrara è la città della bici per antonomasia. La Liguria devastata dalla grandine.
“Sul Nord in 24 ore è caduta l'acqua di sei mesi”, il consuntivo dei metereologhi è imbevuto nel dramma. “Downburst” il nome tecnico delle precipitazioni, più o meno “elettrometeora” nella traduzione italiana, E non è finita qui: la catena di temporali che da giovedì ha investito l'Italia centrosettentrionale ha continuato a fare danni,
L'ambiente diventa centrale nel dibattito elettorale che promette toni aspri in attesa che l'Italia si rechi alle urne. Le piogge hanno allagato strade, cantine e intere città. Non solo Ferrara, anche Parma e la provincia di Cuneo. Un fulmine in periferia di Bologna ha causato l'interruzione delle linee ferroviarie che collegano il capoluoog emiliano al Nord. La stazione di Bologna Centrale è andata in tilt. In pratica ha smesso di funzionare.
Forte vento, anzi fortissimo, a Venezia, ha costrettoi vigili del fuoco a un nuovo intervento sul campanile di San Marco. Giovedì, ricorderete certamente, la preziosa struttura aveva perso dei calcinacci.Tetti, vetrate e frutteti distrutti dalla grandine in Liguria, A Sestri Levante soprattutto, ma anche in Toscana, a Capannori e Arezzo. Danni ingenti nel Ferrarese. La quantificazione del disastro è in corso un po' dappertutto.
A fronte del lungo elenco di disastri, una buona notizia. Dopo la profonda crisi dovuta alla siccità, il Po ha guadagnato in portata. Ma per quanto riguarda bufere di acque e di vento, le cosiddette bombe, la drammaticità della situazione viene pragonata a quella classica dei tornado. Novanta millimetri di pioggia, da mezzanotte al mattino, hanno martoriato Ferrara: quarantasei millimetri solo tra le otto e le nove. La bomba d'acqua ha portato su Ferrara la metà di tutte le precipitazioni registrate nel 2021.
Il sistema fognario è andato in saturazione, nella città emiliana è diventato impossiible circolare in auto, E in località Bondeno, nel Ferrarese, il Comune ha speso in interventi d'urgenza tra i 300 e i 400mila euro. A Parma, tra giovedì e venerdì, sono caduti in media 85 millimetri di pioggia. La precipitazione (un eufemismo e punto) ha causato la chiusura della tangenziale. Ottanta centimetri di pioggia registrati in meno di un'ora ad Arpa Piemonte, nel Cuunese.
In tilt, come detto, è finita la circolazione ferroviaria. Un fulmine ha interrotto per tutta la mattinata i collegamenti a Nord di Bologna. Isolate Milano, Piacenza, Verona, Cancellati ventidue treni, registrati ritardi su tutto il traffico nazionale. Un dramma senza fine. I ritardi hanno raggiunto punte di tre ore.
La grandine, poi. Chicchi anche da cinque centimetri hanno colpito impietosamente, Auto e finestre spaccate a Riccione e stabilimenti balneari letteralmente crivellati in Liguria, Il governatore Toti ha stanziato 250mila euro per Sestri Levante, Lavagna, Cogorno e Chiavari. Per l'Emilia riconosciuta la calamità, come pure avevano già fatto Toscana e Veneto.
Una tromba d'aria ha distrutto il Twgia, a Forte dei Marmi. Uno dei proprietari è Flavio Briatore, che si è sfogato sui social. “Leggendo i commenti abbiamo fatto felici tante persone. Non riesco a capire che Paese di rancorosi e sfigati sia l'Italia. Il Twiga dà lavoro a centocinquanta persone e un indotto milionario alla zona, però sono felice di far contente tante persone in un giorno così”.
Venti di un'eccezionale intensità hanno devastato l'intero Centro-Nord. La Fiera di Carrara lasciata senza rivestimento. Fatto il drammatico inventario dei danni, fortunatamente stavolta senza vittime, questo pazzo pazzo tempo si è concesso una tregua. Non si sa se breve e o lunga, sicuramente passeggera. Intanto, il week end è col sole. Almeno questo, dopo giorni che hanno seminato ansia, paura, e danni praticamente in tutta Italia.