Nell'ambito dei progetti di cooperazione civile e militare che il Contingente italiano conduce da tempo per supportare la popolazione libanese, la conoscenza delle reciproche culture, oltre ad essere elemento di aggregazione tra i popoli, è un fattore determinante per una più incisiva e capillare penetrazione nelle dinamiche sociali da parte dei peacekeeper, indispensabile per la conoscenza del territorio in cui si opera, ma è soprattutto occasione per approfondire esigenze e bisogni della popolazione stessa.
Per questo, su iniziativa dell'associazione umanitaria libanese Alpha, i Caschi Blu italiani hanno promosso con il patrocinio di Tibnin, uno dei principali centri abitati del sud del Libano, l'evento culturale Tibnin Cultural Day, dove libanesi, italiani e militari di diversa nazionalità hanno presentato le proprie peculiarità artigianali, gastronomiche e musicali dei rispettivi paesi e per i più piccoli sono state proposte attività ludiche assieme ai soldati. Uno dei momenti particolarmente apprezzati dai libanesi, che ha destato notevole curiosità ed interesse, è stato quello dello scambio di conoscenze storico-culturali. Attualmente, i militari italiani che operano nell'ambito della missione delle Nazioni Unite in Libano, provengono per la gran parte dalla Brigata Aosta, che guida il settore occidentale dell'area di responsabilità di UNIFIL (United Nation Interim Force in Lebanon) i cui reparti hanno sede in Sicilia. Grazie alle comuni radici storiche fenicie, libanesi e siciliani si sono ritrovati, in una sera, a condividere tradizioni e peculiarità che, con il contributo di alcuni donors della provincia di Ragusa, si sono potute riprodurre nella Terra dei Cedri.