di SANDRA ECHENIQUE
La Universidade Federal de Santa Catarina, UFSC, è un ateneo pubblico che ha la propria sede a Florianopolis con quasi 30.000 studenti. La Universidade de São Paulo, USP, che si trova nella metropoli brasiliana, sempre pubblica, di studenti ne ha invece quasi 100.000. Si tratta di due università ai vertici dell'istruzione superiore nel Brasile: la USP nella specifica graduatoria occupa il primo posto, la UFSC il settimo.
Una premessa fondamentale per far comprendere come una partnership tra questi due atenei abbia risvolti davvero importanti, se non fondamentali nell'educazione di un Paese intero, e poi grande come il Brasile. E tra i vari progetti che gli atenei di Florianopolis e San Paolo hanno/stanno portando avanti, ce n'è uno molto interessante e che riguarda proprio la cultura italiana. Infatti UFSC e USP dal 2010 hanno creato un team di ricerca per la realizzazione di un 'Dicionário Bibliográfico de Literatura Italiana Traduzida no Brasil' (DBLIT) che ha preso forma seguendo un altro progetto 'A literatura italiana traduzida no sistema literário nacional' creato da patricia Peterle. Ma il 'Dicionário' si è trasformato in un grande progetto voluto per raccogliere il maggior numero di dati possibile sulla letteratura italiana tradotta in Brasile. Un'opera davvero importante in quanto il dizionario/catalogo presenta per ogni opera un dettaglio bibliografico che è corredato da dettagliate informazioni sugli autori italiani.
Il team che si è succeduto in questo lasso di tempo, oltre un decennio, ovviamente è stato vario, ma finora oltre 40 sono stati i ricercatori che variano da docenti, dottorandi, laureandi e tecnici specializzati. È stato spiegato che il punto di partenza di questa elaborazione è stato il pensare alla letteratura tradotta come parte integrante della storia di quello che è definito il 'sistema letterario di arrivo', la cui storia diventa fondamentale per la formazione e trasformazione della storia letteraria. E in questo senso diventano particolarmente importanti prefazione, postfazione, presentazione, illustrazione ecc. oltre alle copertine, delle opere che secondo i curatori di questo progetto raccontano in maniera profonda di come una certa opera è stata accolta e ha iniziato a circolare nel Paese di arrivo.
L'interesse del 'Dicionário' si è allargato e ampliato negli anni (era partito con opere tra il 1900 e il 1950 poi si sono/si stanno aggiungendo anche quelle dal 1951 a oggi) e ultimamente ha debuttato anche una nuova interfaccia dovuta agli interessi comuni del Núcleo de Estudos Contemporâneos de Literatura Italiana (NECLIT) e del Núcleo de Pesquisa em Informática, Literatura e Linguística (NUPILL). In questo modo i dati relativi alla letteratura italiana tradotta sono stati accolti anche da una piattaforma del NUPILL, in modo tale da consentire la consultazione a qualsiasi utente: dal lettore curioso di scoprire nuove opere al mondo dell'editoria per arrivare fino ai traduttori e ricercatori specializzati. In questo modo il 'Dicionário' si è trasformato in uno strumento accessibile a tutti e al tempo stesso in una importante megafono per le opere italiane che sono state tradotte in portoghese per il pubblico brasiliano.