In occasione della 41a assemblea plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’estero alla Farnesina, il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo ha dichiarato che bisogna “agire uniti e organizzati. E che i due temi su cui puntare l’azione di governo sono quelli del miglioramento dei servizi consolari, semplificando le pratiche, puntando sulla tecnologia informatica e aumentando le risorse umane, e la riforma del voto all’estero”.
Sul fronte dei servizi consolari Merlo ha detto di voler “vedere la situazione da vicino, parlare con i funzionari, il console, i membri dei Comites". Per il sottosegretario, tra le altre cose, bisogna lavorare "sulla semplificazione delle pratiche e sulla tecnologia informatica, perché in alcuni paesi è impossibile entrare a fare una pratica consolare". Ed è intenzione del governo "riaprire alcune sedi consolari chiuse, in paesi con più di centomila italiani". Il sottosegretario ha poi annunciato fra un anno ci saranno 200 unità di ruolo in più da distribuire nei consolati in situazione più critica.
Il secondo tema, quello della riforma della modalità del voto all'estero. "Tutti sanno che non possiamo continuare a votare così. Si deve valutare anche la possibilità di incorporare la tecnologia informatica nel voto” ha detto Merlo, aggiungendo che "sarebbe opportuno che il CGIE nella prossima plenaria di novembre consegnasse al governo una bozza di indirizzo, o di proposta di legge, e quella sarà la base su cui governo e parlamento potranno lavorare”.
Il Direttore Generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie, Luigi Maria Vignali, ha poi presentato la relazione di governo, in cui ai primi punti c’è la valorizzazione del patrimonio di esperienze e conoscenze della nostra comunità all’estero per il sostegno al Made in Italy - per il quale il sottosegretario ha ricordato il ruolo da protagonista delle camere di commercio - e la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo. E’ stata sottolineata anche la necessità improcrastinabile di rafforzare la rete diplomatica e consolare per garantire adeguati servizi ai cittadini che sempre più numerosi si trasferiscono all’estero, come pure la necessita di aprire una riflessione sulla riforma delle procedure di voto all’estero e per gli organi di rappresentanza.