Un’ascesa sbalorditiva che, "se tutto andrà come previsto, la porterà a diventare «il primo presidente del consiglio donna in Italia. Anche il Washington Post ratifica il successo di Giorgia Meloni, il modo in cui è riuscita, in una politica "dominata dagli uomini", a emergere e a far emergere il suo partito, fino a determinare il cambiamento "sia della politica sia del tono politico del suo Paese".
"In un mondo politico in cui tutti dicono una cosa e ne fanno un’altra, il sistema di valori del nostro partito è chiaro", ha quindi spiegato la leader di FdI al Washington Post, che, oltre a tracciarne un lusinghiero profilo, l’ha anche intervistata. Quanto al rapporto con l'Europa e alla diffidenza con cui a Bruxelles si guarda a una sua eventuale vittoria Meloni ha sottolineato che gli italiani sono liberi di eleggere chi vogliono: "Se dovessimo vincere le elezioni, una volta che presenteremo la nostra prima legge di bilancio forse all'estero si noterà che esistono partiti più seri di quelli che hanno aumentato il nostro debito per acquistare i banchi di scuola con le rotelle. Quindi non ho bisogno di sentirmi accettata. E con questo intendo: non mi considero una minaccia, una persona mostruosa o pericolosa".
"Mi considero una persona molto seria e penso - ha aggiunto Meloni - che sia con serietà che dobbiamo rispondere agli attacchi che ci stanno muovendo. Non nego di aver criticato l'Ue e spesso le sue priorità, ma forse in alcuni casi non ci siamo sbagliati. Quello che sta succedendo in questi anni, con la pandemia e la guerra, dimostra quante priorità europee siano state fuori luogo". La leader di FdI ha definitivo il suo partito "conservatore" ammettendo che, di fronte alla possibilità di governare "le tremano le mani".