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di Annamaria Parente

Visione, strategia, programmazione. Queste tre parole stentano a trovare posto nella campagna elettorale di quasi tutti i partiti. Le troviamo infatti solo nei punti programmatici del Terzo Polo che le accompagna anche a managerialità, professionalità e competenza. Come presidente della commissione Sanità del Senato ho avuto modo in questi anni di conoscere e valutare un mondo estraneo al modo in cui si svolge questa campagna elettorale. I miei interlocutori hanno bisogno di risposte per il futuro, perché il complesso mondo della sanità non può aspettare. Le emergenze sono tante, a partire da quella energetica che rischia di avere gravi ripercussioni anche sugli ospedali. Ma in questo momento vincono gli slogan a effetto e i richiami al cosiddetto voto utile.

Un'affermazione che, a mio parere, è contraria al principio democratico per cui ogni voto ha valore. Per non parlare poi dei temi relativi al lavoro. In altri tempi sono stati sperimentati strumenti come il jobs act, che hanno saputo risvegliare l'occupazione. Ora si discute sul reddito di cittadinanza ma le proposte concrete ancora non ci sono, perché non basta dire che è necessaria una revisione, bisogna far capire cosa se ne vorrà fare.

Papa Bergoglio ci ricorda come sia iniqua e ingiusta la differenza salariale che rende sempre più evidente la disparità sociale, e per molte famiglie fare la spesa sta diventando davvero sempre più difficile. Ecco perché l'Italia deve credere nelle capacità di uomini che finora hanno dimostrato visione, strategia e programmazione. Dobbiamo pensare a un futuro in cui si possa contare su Mario Draghi, che solo il Terzo Polo apertamente individua come referente per attuare una politica che possa guidarci in questi tempi difficili e favorire la ricostruzione industriale. È necessario infatti combattere la delocalizzazione e rilanciare il ruolo dell'Italia, che fino a poco tempo fa era il quinto Paese industrializzato al mondo.

I leader dei due maggiori schieramenti continuano a stuzzicarsi a vicenda ma senza avere una visione precisa del mondo che verrà. Allo stesso tempo, Lega e M5s balbettano proposte che loro per primi sanno che non si potranno attuare. Per questo occorre guardare avanti sapendo che solo managerialità, professionalità e competenza potranno essere gli strumenti per l'Italia di domani.